Wallerally, Week 4: quarto appuntamento con il diario di viaggio che segue le (dis)avventure di Stefano ed Enrico fino in Mongolia. Il filo diretto per raccontare come procede la loro avventura in questo Mongol Rally.

Eravamo rimasti all’arrivo in Georgia, nella capitale Tbilisi. Una città e un paese che hanno colpito particolarmente i nostri wallerelly sia per il paesaggio sia per la calorosa accoglienza ricevuta. Stefano racconta che il simbolo del paese nella capitale è la Madre Georgia, una statua alta 20 metri di una donna guerriera, che impugna con la mano destra una spada e con la sinistra una coppa simbolo di ospitalità ed accoglienza.

Sempre Stefano ci racconta un aneddoto davvero originale: “Appena arrivati ci fermiamo ad un angolo per chiedere informazioni. Ci viene in soccorso Georg Chkoidze, uno sceneggiatore che era lì per girare una puntata di una serie tv. Georg però non si limita a darci indicazioni stradali, si allontana un attimo e torna con due rustici tipici della tradizione locale. Ma non solo, dopo qualche minuto ci invita a pranzare con tutta la troupe offrendoci un pasto completo. Grazie mille Georg, sei ufficialmente anche tu un po’ WalleRally”.

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Ma gli incontri non sono finiti. Nel corso di una visita nella città vecchia Stefano ed Enrico fanno la conoscenza con un ragazzo mezzo georgiano, mezzo italiano che incuriosito dalla loro storia si rende disponibile ad aiutarli ad aggiustare i fari della macchina, ancora rotti dall’incidente in autostrada verso la Cappadocia.

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Così, il mattino dopo, questo ragazzo insieme a tutta la famiglia si occupa di rimettere in sesto wallerella, rivoltandola dalla testa ai piedi, senza volere nulla in cambio. Stefano ed Enrico, però, da signori quali sono, hanno comunque scelto di lasciare una piccola cifra alla famiglia come simbolo di riconoscenza.

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Lasciata la Georgia, che tante emozioni ha regalato ai nostri amici, si sono diretti verso l’Azerbaijan. Qui, grazie al fatto di essere partner anche di Unicef, sono riusciti a saltare ben 2 km di fila al controllo passaporti che si trova al confine per entrare nel paese.

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Arrivati in Azerbaijan, decidono di provare l’emozione di sperimentare il karaoke in un locale tipico di Baku. Poteva mai andare tutto liscio e tranquillo??!?! Ovviamente no! Non entrerò nei particolari della vicenda che, se vorranno, vi racconteranno loro al ritorno. Vi segnalo gli ingredienti di questo imprevisto: un conto salato, una canzone cantata, un tentativo di sequestro…insomma volevano fare fessi ai nostri wallerally che fortunatamente hanno avuto la meglio!

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Morale della favola di Enrico: “Mai andare a sperimentare il karaoke a Baku!”… e se lo dicono loro c’è da crederci!

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Lasciata Baku e i suoi imprevisti alle spalle, Stefano ed Enrico hanno fatto rotta verso l’Iran. L’arrivo al confine è avvenuto intorno alle 7 del mattino e subito le cose si sono rivelate complicate. Cosa è successo? Ve lo racconto nel prossimo appuntamento!

Alla prossima settimana con Wallerally, Week 5!

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