cenacolo vinciano (3)Anche se non siete amanti o intenditori di storia dell’arte, avrete sicuramente sentito parlare dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, una delle opere d’arte più importanti e famose del mondo, vera icona del Rinascimento italiano. Sicuramente avrete letto il best-seller di Dan Brown “Il Codice da Vinci” che ruota proprio intorno a questo dipinto ed ad un suo intrinseco messaggio che nasconderebbe tra i suoi colori. La sua importanza e grandezza, però, va ben oltre un semplice film o un libro.

Nel corso di una mia recente visita a Milano, ho avuto la fortuna di riuscire a trovare un biglietto per visitare il Cenacolo Vinciano, il luogo che ospita e protegge questo capolavoro. Parlo di fortuna perché, in effetti, è davvero difficile trovare biglietti disponibili a breve termine sia perché il luogo è ricercatissimo dai turisti di tutto il mondo, sia perché le condizioni di visita sono molto particolari in quanto consentono l’ingresso solo di un ristretto numero di visitatori per volta. Nel 2013 è stato il dodicesimo sito statale italiano più visitato.

Prima di arrivare nella sala dell’ex refettorio, che ospita il dipinto, bisogna passare attraverso delle camere stagne, che sono state introdotte con l’ultimo restauro e che servono per stabilizzare la temperatura ed impedire l’afflusso diretto dell’aria dall’esterno. Una volta dentro la sala principale, però, l’emozione è da togliere il fiato. Almeno questa è la sensazione che ho avuto io. Si ha davvero la percezione di trovarsi dinanzi ad un capolavoro!

L’opera fu commissionata a Leonardo da Vinci dal duca di Milano Ludovico il Moro nel 1494. Proprio il duca aveva scelto la chiesa di Santa Maria delle Grazie come luogo di sepoltura per la sua famiglia, e tra i cambiamenti che decise di apportare alla struttura ci fu anche l’abbellimento del refettorio con il magnifico affresco vinciano.

In questo dipinto, Leonardo decide di rappresentare il momento successivo alle parole di Gesù “Uno di voi mi tradirà”. È il momento più drammatico della Cena: ogni apostolo si domanda, e domanda agli altri, chi può essere il traditore. Leonardo si concentra sull’effetto che le parole di Gesù provocano sugli apostoli, sulla loro reazione. Nonostante si tratti della più famosa rappresentazione dell’Ultima Cena, l’opera, a causa della singolare tecnica di pittura sperimentata da Leonardo, tecnica incompatibile con l’umidità dell’ambiente, versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, che è stato, per quanto possibile, migliorato, nel corso di uno dei più lunghi e capillari restauri della storia, durato dal 1978 al 1999 con le tecniche più all’avanguardia del settore. Sulla parete opposta all’Ultima Cena è possibile ammirare “la Crocifissione” di Donato da Montorfano, pittore lombardo contemporaneo a Leonardo, un po’ meno fortunato!

Insomma se avete in programma di fare un salto a Milano, non perdete tempo e cercate di prenotare con un po’ di anticipo i biglietti…magari avrete fortuna!

P.s. Ovviamente la foto che vedete in basso non è stata scattata all’interno del Cenacolo perché è assolutamente vietato!!!

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