Se alla Stazione Centrale di Milano cercate il binario 21 non riuscirete a trovarlo. Non tutti sanno, infatti, che il binario 21 si trova nei sotterranei della stazione ed un tempo era adibito alla gestione dei vagoni postali. Tuttavia, questo luogo è passato alla storia perché tra il 1943 e il 1945 assunse la funzione di luogo d’imbarco di migliaia di ebrei ed oppositori politici, destinati ai campi di concentramento.
Nella totale indifferenza di migliaia di persone che ogni giorno transitavano sulle banchine della stazione, sottoterra si consumava una delle più grandi vergogne e tragedie della storia dell’uomo. Oggi il binario 21 è la sede del Memoriale della Shoah a Milano, luogo di ricordo e di informazione per i tanti che ne erano all’oscuro.
Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvisse. Tra di loro una tredicenne Liliana Segre, oggi senatrice a vita, che sopravvisse all’amatissimo padre ed oggi con la sua costante testimonianza permette di mantenere viva l’attenzione e il ricordo.
Il Memoriale della Shoah accoglie i visitatori con la parola “indifferenza” scritta a caratteri cubitali. L’indifferenza di chi in quegli anni volse lo sguardo dall’altra parte, fingendo di non sapere, fingendo di non vedere.
Il binario 21 della Stazione di Milano
L’ingresso del binario 21 che oggi ospita il Memoriale della Shoah, è situato fuori dalla Stazione al di sotto dei binari, lungo via Ferrante Aporti. Prima della guerra, serviva per lo smistamento della posta. Una volta che i vagoni del treno erano carichi, venivano spostati in superficie attraverso un montacarichi e collegati ad altri treni per raggiungere le destinazioni italiane più disparate. Lo stesso metodo venne applicato per gli ebrei.
Quegli stessi vagoni merci, senza finestre e senza servizi igienici, venivano stipati all’inverosimile sul binario 21 e poi trasportati al piano superiore. Una volta posizionati alla banchina di partenza venivano agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz-Birkenau, Mauthausen ed altri campi di sterminio e di concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.
Oggi quell’ascensore elevatore è ancora lì, a testimonianza di quanto accaduto. In esposizione sui binari, ci sono anche dei vagoni merci originali, sui quali venivano caricati a forza i prigionieri, e al cui interno è possibile sostare. Oltre i vagoni, poi, in corrispondenza di un altro binario, è collocato il Muro dei Nomi, ai piedi del quale si trovano le lapidi dei convogli partiti per i campi di concentramento. È un vero strazio immaginare quelle scene. Nessuna visita sarà mai abbastanza per comprendere ciò che è stato, per non dimenticare.
Il Memoriale della Shoah di Milano è l’unico in Europa ad essere rimasto intatto. Rende omaggio alle vittime dello sterminio, quale luogo di commemorazione, ma vuole anche essere un luogo di confronto, ricerca e studio. Un luogo per chi c’era ma soprattutto per chi verrà.