La Centrale Montemartini di Roma è l’esempio perfetto di fusione tra mondo industriale e classico. Testimonianza palpabile di come un ambiente industriale possa essere rivalutato e trasformato in un museo unico nel suo genere.
Centrale Montemartini: la prima centrale elettrica di Roma
Inaugurata nel 1912 per volontà del Sindaco Ernesto Nathan, la Centrale Montemartini è stata la prima centrale pubblica di produzione di elettricità a Roma. Costruita sulla via Ostiense, tra i Mercati Generali e la sponda sinistra del Tevere, venne intitolata alla memoria dell’allora assessore alle tecnologie del Comune di Roma, promotore dell’elettrificazione della città e morto durante una seduta del consiglio comunale. All’epoca, rappresentava il simbolo della modernità e del progresso tecnologico. La centrale era progettata per soddisfare il crescente bisogno di elettricità della capitale, sfruttando la forza motrice del carbone.
All’interno erano in funzione enormi turbine a vapore con relative caldaie e motori a diesel. Questo sistema di produzione misto permetteva di rispondere adeguatamente alle diverse necessità della domanda di consumo elettrico della città. Le turbine, infatti, garantivano il servizio continuo, mentre i diesel venivano messi in moto negli orari di picco dei consumi.
Per quasi mezzo secolo, la Centrale Montemartini ha alimentato Roma con la sua energia, prima di essere chiusa definitivamente nel 1963 a causa della sua obsolescenza. Dopo anni di abbandono, negli anni ’90, il destino della centrale cambiò radicalmente grazie ad un progetto di restauro e riconversione che la trasformò in uno spazio museale innovativo. Acea, infatti, decise di avviare una completa ristrutturazione dell’impianto. La Sala Macchine e la Sala Caldaie vennero trasformate in Art Center e centro multimediale, mentre i restanti ambienti diventarono sedi di uffici, laboratori e magazzini.
Da centrale elettrica a museo
Nel 1997, in seguito alla chiusura temporanea dei Musei Capitolini per lavori di ristrutturazione, si decise di trasferire temporaneamente alcune delle loro collezioni nella Centrale Montemartini. Questa scelta si rivelò vincente: la straordinaria combinazione di macchinari industriali e sculture antiche affascinò il pubblico, tanto che la mostra divenne permanente.
Oggi, il museo offre un percorso espositivo unico che fonde arte antica e archeologia industriale. Nelle sale della centrale, tra turbine e caldaie, si possono ammirare capolavori dell’arte romana come statue, mosaici e sarcofagi, provenienti dalle collezioni dei Musei Capitolini. Questo contrasto tra il passato tecnologico e il patrimonio artistico crea un’atmosfera suggestiva e irripetibile. Tra i reperti da non perdere: il treno in ferro battuto utilizzato da Papa Pio IX.
Informazioni pratiche
Dal martedì alla domenica 9.00-19.00
24 e 31 dicembre 09.00-14.00
1° gennaio 2024 11.00-20.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
Lunedì, 1 maggio, 25 dicembre
Info biglietti qui.