Ci sono paesi che emozionano per il loro glorioso passato, uno di questi è sicuramente la Grecia. Era grande il rammarico per averne visitato soltanto la celebre isola di Mykonos ormai ben 12 anni fa, così, poco prima di Natale, ho fatto un salto nella storia visitando la culla della civiltà classica ed oggi vi racconto cosa si può fare ad Atene in un weekend.
Il mio viaggio alla scoperta di Atene non poteva che cominciare dal suo simbolo indiscusso nel mondo, studiato sui libri di storia: il mitico Partenone. Cominciamo a salire sulla collina dell’acropoli accompagnati da una pioggia incessante che, in nessun modo, riesce ad intaccare l’emozione di trovarsi in questo luogo.
Lungo il tragitto ci ritroviamo ad osservare dall’alto l’Odeo (teatro) di Erode Attico, fatto costruire da Erode Attico in onore della sua defunta moglie nel 161 d. C., ed in grado di ospitare fino a 5.000 spettatori.
Continuiamo la nostra salita tra gli alberi di ulivi secolari e raggiungiamo la cima dell’acropoli, il punto più alto della città, ed ecco davanti a noi il Partenone.
Il Partenone di Atene, chiamato così in quanto dedicato alla dea Atena Parthenos, è un monumento in continua evoluzione. Quello che vediamo oggi, infatti, è il frutto di un incessante lavoro di ristrutturazione per restituirlo all’antico splendore, dopo essere stato totalmente distrutto nel corso dei millenni.
Eretto in stile dorico sull’Acropoli fra il 447 e il 438 a.C., aveva la funzione di accogliere la colossale scultura alta dodici metri della dea Atena, realizzata in oro e avorio da Fidia, di cui oggi purtroppo possiamo osservare soltanto delle riproduzioni.
Nel corso della sua storia il Partenone ha attraversato numerose peripezie: tra il 1208 e il 1258, al suo interno ospitò una chiesa bizantina; nel 1458, fu trasformato in moschea. Nel 1687 subì i danni più gravi dopo essere stato usato come polveriera dai turchi. Nel 1894 fu devastato da uno dei più potenti terremoti mai registrati in Grecia. Nonostante ciò, il suo fascino resta intramontabile e visitarlo è una delle cose più emozionanti da fare ad Atene in un weekend.
Ai piedi dell’acropoli, poi, ecco ciò che resta del Teatro di Dioniso, eretto nel VI secolo a.C., in grado di contenere fino a 17.000 persone. Fu proprio in questo enorme teatro che vennero rappresentate per la prima volta le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide ed Aristofane.
A soli 300 metri a piedi dal Partenone, si trova il nuovo Museo dell’Acropoli, inaugurato nel 2009 e caratterizzato da una struttura a vetri affacciata direttamente su di essa.
All’interno del museo sono custoditi oltre 4.000 reperti appartenenti ai vari monumenti presenti sull’Acropoli, che qui hanno trovato protezione dai fenomeni atmosferici. Si possono ammirare alcuni frammenti di edifici come i Propilei, il Tempio di Atenea Nike e l’Eretteo ma anche le statue originali delle Cariatidi, le sacerdotesse che in passato erano le colonne dell’Eretteo.
Testimonianze del glorioso passato di Atene si trovano sparse un po’ ovunque. Capita, così, di passare dinanzi all’antico stadio di Licurgo risalente al 330 a.C., trasformato, oggi, nello stadio Panathinaiko, costruito nel 1870 in marmo bianco con questa caratteristica forma a ferro di cavallo, dove nel 1896 si svolsero le prime Olimpiadi dell’era moderna.
Non lontano ecco l’imponente Arco di Adriano, alto ben 18 metri e costruito nel 131 d.C. in marmo bianco per commemorare l’imperatore romano. Aveva la funzione di separare la città antica (quella di Teseo) dalla parte moderna (quella di Adriano). Di fronte, invece, si trova ciò che resta del grandioso tempio di Zeus, costruito fra il VI e il II secolo a.C. in onore di Zeus Olimpico.
A 10 minuti a piedi, poi, si trova piazza Sintagma, il cuore della città di Atene. L’edificio principale è l’antico palazzo reale, oggi sede del Parlamento. Proprio ai suoi piedi, ecco la Tomba del Milite Ignoto, custodita giorno e notte dagli “Euzoni”, soldati della Guardia Nazionale, vestiti in uniforme tradizionale, che ogni ora procedono al cambio della guardia con una cerimonia molto attesa dai turisti.
Atene, come tutte le città con migliaia di anni di storia alle spalle, riserva sorprese archeologiche davvero ovunque. Così, scendendo all’interno della fermata della metropolitana, troverete un vero e proprio museo con anfore, ceramiche, utensili e addirittura uno scheletro, rivenuti durante gli scavi della metropolitana ed oggi custoditi dietro un vetro.
Tornando in superficie, ci concediamo una passeggiata lungo via Ermou, la strada dello shopping che porta nel cuore del caratteristico quartiere di Plaka.
Plaka può essere considerato il centro storico di Atene, costituito da un reticolo di strette viuzze, costeggiate da negozi dove comprare prodotti tipici, ristorantini, palazzi dallo stile neoclassico ed antiche chiese ortodosse come quella di Mikri Mitropoli, la piccola Cattedrale di Atene dedicata alla Vergine Maria, antica chiesa bizantina risalente al XII secolo. Al suo fianco, invece, ecco la maestosa Cattedrale metropolitana dell’Annunciazione, risalente al XIX secolo.
Sulla strada che da Plaka porta a Monastiraki, vi ritroverete ad attraversare il bazar arabo, passerete vicino a luoghi iconici come l’Agorà romana e la biblioteca di Adriano, fino ad arrivare nella piazza principale dove si trova la moschea di Tzistarakis.
Vi consiglio di perdervi nelle stradine del mercato di Monastiraki, dall’aspetto molto simile ad un souk arabo. Dal centro della piazza, poi, potrete scattare delle splendide fotografie con l’acropoli sullo sfondo.
Lasciandoci alle spalle l’Atene più classica e turistica, c’è un’ultima tappa da non perdere prima di lasciare la città, sto parlando della Fondazione Culturale Stavros Niarchos.
Realizzato interamente grazie ai fondi messi a disposizione dalla fondazione che porta il nome del celebre armatore greco, il centro culturale Stavros Niarchos è stato progettato dall’architetto italiano Renzo Piano ed ospita la Biblioteca Nazionale e il nuovo Teatro dell’Opera.
Insomma come avete visto c’è davvero l’imbarazzo della scelta sulle cose da fare ad Atene in un weekend ed avrete voglia di tornarci per vederne tante altre ancora!