Se vi state chiedendo cosa vedere a Napoli in 1 giorno o poco più, questo è l’articolo che fa per voi. Napoli è sempre più protagonista nel panorama turistico italiano ma spesso coloro che scelgono di visitarla appaiono spaesati, a causa delle poche informazioni che riescono a reperire. Oggi vi parlo di cosa vedere a Napoli in 1 giorno, segnalandovi 5 luoghi o attrattive imperdibili.

Inutile pensare di riuscire a visitare l’intera città soltanto in un giorno. A seconda del tempo che avete a disposizione, potete scegliere alcuni luoghi simbolo o che vi interessano di più a Napoli. L’importante è che non manchiate di fare tappa nel capoluogo campano. Troppo spesso, infatti, vengo a sapere di persone che atterrano a Napoli ma poi non vi si fermano, preferendo, piuttosto, spostarsi in costiera o nelle isole. Non potete capire il profondo senso di frustrazione che provo in questi casi.
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Cosa vedere a Napoli in 1 giorno

La scelta dei luoghi che vi suggerisco in questo articolo è meramente casuale, dettata anche da ragioni di vicinanza di un posto ad un altro. Sono tutti luoghi in cui amo tornare ogni volta che posso ed in cui amo portare gli amici che vengono a trovarmi a Napoli da tutto il mondo.

Castel dell’Ovo

Castel dell’Ovo, con la sua posizione strategica nel Golfo di Napoli, è il mio castello preferito in città. Si tratta del castello più antico, la cui fondazione risale all’epoca normanna sui resti di una precedente edificazione datata intorno al I secolo a. C. che, secondo molti storici, coinciderebbe con l’antica Villa di Lucullo. Sono molteplici, però, i miti e le leggende che aleggiano intorno a Castel dell’Ovo, a partire dalla sua location. Sorge, infatti, sull’isolotto di Megaride, dove la tradizione fa risalire la fondazione di Napoli da parte della sirena Partenope nell’VIII secolo a.C.

La seconda leggenda riguarda il riferimento all’uovo presente nel suo nome. Si racconta che il poeta Virgilio avesse nascosto un uovo nei suoi sotterranei, per mantenere intatta la struttura. Se l’uovo si fosse rotto, il castello sarebbe crollato e Napoli sarebbe stata colpita da infinite disgrazie. Quale sarà la verità?!

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Palazzo Reale di Napoli

Il Palazzo Reale di Napoli, affacciato su Piazza del Plebiscito, fa parte di un più ampio complesso museale che comprende anche il Teatro San Carlo e la Biblioteca Nazionale. Voluto nel 1600 dal viceré Fernando di Castro come residenza del Re di Spagna, il Palazzo venne progettato dall’architetto Domenico Fontana e sottoposto, successivamente, a numerosi interventi di restauro. A colpire tutti, da un punto di vista architettonico, è il monumentale scalone di ingresso, realizzato in piperno con pareti rivestite in marmi rosati, a cui si alternano bassorilievi di marmo di Carrara con ornati e figure.

In cima al grande scalone, si trova la galleria affacciata sul Cortile d’Onore, dove è possibile visitare gli appartamenti reali. Su tutti, l’Appartamento del Re con la Sala del Trono e il Teatrino di Corte, utilizzato spesso in alternativa al Teatro San Carlo.

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Chiesa delle Capuzzelle in via dei Tribunali

La Chiesa delle Capuzzelle in via dei Tribunali è uno dei luoghi più autentici del centro storico di Napoli. In questa chiesa costruita su due livelli e consacrata nel 1638, nasce il culto delle anime pezzentelle, culto di origine pagana, non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, che consisteva nell’adozione da parte del popolo di una capuzzella, cioè di resti umani anonimi che venivano calati nella chiesa inferiore, considerati dalla gente come speciali intermediari per le proprie preghiere. La visita di questa chiesa è pervasa da una profonda sensazione di misticismo e curiosità.

Tra i numerosi teschi qui conservati, c’è anche quello di Lucia, anima molto amata dalla tradizione popolare, a cui si affidavano le donne per i propri travagli amorosi. Gli ambienti in cui si snoda il percorso sotterraneo, poi, furono utilizzati come rifugi antiaerei duranti gli anni della Seconda Guerra Mondiale. In alcune zone è addirittura possibile trovare piccoli altari realizzati con mattonelle da cucina, portate sottoterra dai napoletani che qui trovavano rifugio, per ricreare un ambiente dall’aspetto familiare.

Napoli Sotterranea

Non tutti sanno che esiste un’altra Napoli sotto il piano di calpestio attuale. Una città sotto la città. Sono diversi i punti di accesso a questi ambienti sotterranei utilizzati come rifugi per proteggersi dai bombardamenti durante la guerra ma l’ingresso che vi consiglio io per vivere l’esperienza di questa Napoli Sotterranea è quello in piazza San Gaetano, in pieno centro storico. Varcato l’ingresso, si scende ad oltre 40 metri di profondità e ci si ritrova in un intricato labirinto di cunicoli, cisterne e cavità.

Queste grandi cavità, utilizzate come cisterne adibite alla raccolta di acqua piovana, furono scavate dai Greci per estrarre il tufo necessario per edificare la città. I romani, poi, costruirono un vero e proprio acquedotto per l’approvvigionamento di acqua potabile attraverso una rete di cunicoli collegati a cisterne. A calarsi in questi pozzi erano i cosiddetti “pozzari“, i quali consentivano l’accesso delle famiglie alle riserve d’acqua.

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Il tour di Napoli Sotterranea si conclude in un tipico basso napoletano che nasconde però un grande segreto: si tratta dell’antico teatro greco romano, databile tra il IV secolo a.C. e il II secolo d.C., anche conosciuto come il teatro di Nerone.

San Gregorio Armeno

Poco lontano da Napoli Sotterranea, ecco San Gregorio Armeno, la celebre via dei pastori conosciuta in tutto il mondo. Si può visitare tutto l’anno ma nel periodo natalizio è sicuramente più viva e la magia è maggiore. In questa piccolo strada, incastonata tra il Decumano Maggiore (via dei Tribunali) e il Decumano Inferiore (via San Biagio dei Librai), si trovano innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale. Se avete bisogno di qualche particolare per abbellire o magari costruire il vostro presepe, questo è il luogo che fa per voi.

La tradizione dei pastori legati alla natività, però, qui si mescola con l’attualità. Accanto a vere e proprie opere d’arte, realizzate da maestri di questa arte tramandata di generazione in generazione, si trovano oggetti a dir poco particolari come le caricature del politico o del vip di turno.

Come vedete, avrete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a Napoli in 1 giorno o poco più!

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In viaggio con lo zaino K&F Concept

In questo articolo su cosa vedere a Napoli in 1 giorno, vi ho parlato di tanti luoghi anche distanti tra loro. Per spostarsi comodamente e rapidamente da un luogo all’altro con tutte le attrezzature fotografiche al seguito, è necessario uno zaino comodo e pratico come quello della K&F Concept. Questo zaino da 20 litri di volume è perfetto per trasportare sia i vestiti che le delicate attrezzature tecniche. È diviso in due parti: quella superiore, utile per trasportare indumenti, e quella inferiore, per le fotocamere e i suoi accessori come obiettivi, batterie e schede SD, tablet o laptop entro i 15”. La sua vera caratteristica è di permettere il trasporto di queste delicate attrezzature nella massima sicurezza e comodità grazie alla presenza di divisori imbottiti rimovibili. Dotato di cerniera superiore, di tasche laterali e di lucchetto antifurto, questo zaino presenta una parte superiore arrotolata che può essere estesa a seconda delle necessità.

Lo zaino K&F Concept è realizzato con materiale cerato, resistente all’acqua, con schienale traspirante, tracolla ispessita e allargata per distribuire il peso in modo uniforme e ridurre il carico sulle spalle. E poi, cosa che non guasta mai, è anche elegante e alla moda!