
Dopo un anno intenso di lavori, è stato completato a tempo di record il restauro della Edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme, universalmente considerata come la tomba di Gesù.
Giusto in tempo per la Pasqua, turisti e pellegrini potranno ammirare di nuovo l’Edicola del Santo Sepolcro, nella città vecchia di Gerusalemme, che era stata sottoposta a lavori di restauro per consolidarne la struttura e prevenire ed evitare danni dovuti a scosse di assestamento o violenti terremoti nella regione.
Il restauro, che è stato curato da un team specializzato della National Technical University di Atene, ha richiesto particolari cure, dopo i tanti anni di esposizione ad agenti atmosferici come acqua ed umidità nonché ai fumi delle candele accese quotidianamente da migliaia di fedeli.
Non è stato semplice raggiungere un accordo tra le varie comunità che gestiscono il sito ma, per la prima volta dal 1857, le comunità ortodosse, armene e francescane hanno finalmente raggiunto un accordo per la detenzione della custodia della Basilica, essenziale per procedere con i lavori di restauro. Gli ultimi lavori di consolidamento della Anástasis, infatti, risalivano a quelli progettati dagli inglesi nel 1947, che non riuscirono a portarli a termine proprio per via del mancato accordo tra le tre comunità cristiane.
A questo punto è necessario fare una piccola digressione storica: il luogo in cui oggi sorge la Basilica del Santo Sepolcro ha attraversato nei secoli molti momenti difficili. Sotto l’imperatore Adriano, il luogo del Gòlgota e il Sepolcro scompaiono sotto la mole del nuovo tempio dedicato a Venere, sotto Costantino viene inaugurato il complesso del Santo Sepolcro che viene però distrutto dall’invasione persiana e dal califfo Al Hakim, poi, nel 1099, Gerusalemme è espugnata e il Santo Sepolcro torna ad essere il cuore dell’intera cristianità. Intorno al 1200, però, Gerusalemme è in mano ai musulmani e i luoghi del Santo Sepolcro vengono divisi tra le diverse comunità religiose cattoliche ed ortodosse. La svolta arriva nel 1342 d.C. quando, con una bolla papale, viene affidata la custodia del Santo Sepolcro e degli altri Luoghi Santi all’ordine dei Francescani. Oggi la situazione prevede una gestione congiunta ripartita tra i Francescani, i Greci Ortodossi e gli Armeni.
“L’edicola del Santo Sepolcro, il cuore della cristianità, ora risplende dopo un restauro di mesi che ne riconsegna la bellezza alla cristianità tutta. Un’occasione unica per recarsi in Israele in vista soprattutto delle prossime festività pasquali, alla scoperta della Terra dove tutto ha avuto inizio. Gerusalemme è sempre più vicina all’Italia con oltre 65 voli diretti nel periodo estivo e può essere visitata anche per pochi giorni, come city break” ha dichiarato Avital Kotzer Adari, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.
Il restauro ha portato alla luce anche dei nuovi tesori come la lastra di marmo che ricopriva il letto su cui era stato posto il corpo di Gesù. Sono state scoperte, poi, altre due lastre di marmo: una datata al periodo Crociato del XIV° secolo, e un’altra più antica, in marmo grigio, che proteggeva il letto funerario.
Visitatori e pellegrini, per la prima volta, potranno ammirare anche la pietra nuda dell’antica cripta attraverso una finestrella che è stata creata nelle mura di marmo del reliquiario.