Come molti di voi amici di World Trips sapete, è arrivato il momento della partenza. Un lungo viaggio, un po’ diverso dai soliti, che mi porterà lontano dall’Italia per alcuni mesi. Prima di partire, però, ho scelto di visitare alcuni luoghi di Napoli da portare con me in questo viaggio oltreoceano, istantanee da inserire nell’album dei ricordi da sfogliare nei momenti di nostalgia.
Questo articolo lo dedico a me stesso e alla mia città, complicata e meravigliosa, decadente e moderna, amabile e detestabile ma pur sempre la mia Napoli.
In questa settimana che precede la mia partenza, mi sono ritagliato del tempo per visitare luoghi che non sono i miei preferiti, né i più belli né i più famosi, semplicemente luoghi di Napoli, uno per ogni giorno della settimana.
Lunedì ho scelto di visitare il Museo Madre.
Non ero mai stato al Madre, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, e così ho scelto di inserirlo tra le cose da vedere prima di partire. Si trova in una delle mie zone preferite, nel cuore del centro storico, a due passi da via Duomo e dal Museo Archeologico Nazionale. Il museo deve il suo nome al palazzo Donnaregina nel quale è ospitato, un palazzo ottocentesco di tre piani con una superficie di 7200 mq di spazi espositivi, con installazioni site-specific, opere della collezione ed esposizioni temporanee. Salite fino in cima dove si trova una terrazza con vista sui tetti di Napoli e dove attualmente è in mostra la statua de “l’uomo che misura le nuvole”, un inno alla capacità di continuare a sognare.
Martedì ho scelto di trascorrere alcune ore nella splendida Gaiola
L’Area Marina Protetta “Parco Sommerso di Gaiola” prende il nome dai due isolotti che sorgono a pochi metri di distanza dalla costa di Posillipo ed è uno dei miei luoghi preferiti, anche se un po’ difficile da raggiungere. Oggi la gente viene qui a prendere il sole e fare il bagno ma questo angolo di paradiso ha una storia millenaria, una zona abitata prima ancora della nascita di Cristo. Numerose le ville costruire su questa costa, la più importante delle quali fu quella del Pausilypon ma resti di ville marittime, maestose cave di tufo, approdi, ninfei e peschiere sono oggi visibili non solo lungo la costa ma anche sotto la superficie del mare, a causa del fenomeno vulcano-tettonico della crosta terreste denominato “bradisismo”. Un piccolo tesoro, nel cuore della città, da preservare e ammirare.
Mercoledì ho scelto di salire fin sopra Castel Sant’Elmo
Castel Sant’Elmo non è il mio castello preferito ma è sicuramente quello che regala alcune delle istantanee più belle del golfo di Napoli. Le prime notizie relative alla sua costruzione risalgono al 1275, poi, Roberto d’Angiò, nel 1329, ne decise un ampliamento che andò avanti nei secoli successivi fino ad assumere la denominazione attuale intorno al 1500. Dopo essere caduto un po’ in disgrazia, è stato restituito alla città agli inizi degli anni’80 dopo lunghi lavori di restauro. Negli spazi del carcere alto di Castel Sant’Elmo, poi, è stato inaugurato il Museo del’900 che intende documentare, attraverso circa 170 opere realizzate da 90 artisti napoletani, quanto realizzato a Napoli nell’arco temporale che va dal 1910 al 1980.
Giovedì ho scelto di tornare al Maschio Angioino
Altro giorno, altro castello. Il Maschio Angioino è situato nel centro della città e, oltre ad offrire la possibilità di visitare i suoi spazi museali, da un po’ di tempo consente di compiere un viaggio esoterico tra i misteri del castello legati alla presenza del Santo Graal. Tre associazioni hanno unito le proprie forze per proporre al pubblico altrettanti percorsi tra avventura, storia ed esoterismo. Scoprirete cosa si nasconde dietro l’imponente Arco di Trionfo voluto da Alfonso d’Aragona e, ancora, verrete catapultati nei misteri della Sala dei Baroni, l’antica Sala del Trono. I più fortunati avranno anche la possibilità di scendere fin dentro le prigioni del castello, raggiungendo le fondamenta o di spingersi sulla terrazza con vista su Napoli.
Venerdì l’ho trascorso in alcuni dei punti panoramici più belli di Napoli
Prima di andar via non potevo non rifarmi gli occhi in alcuni dei punti panoramici più belli di Napoli, una città così contraddittoria, ricca di problemi ma di una bellezza senza eguali. Ho dedicato un articolo apposito ai punti panoramici ma io questa volta mi sono limitato a due: Via Orazio, una delle vie più belle di Napoli, in grado di offrire viste mozzafiato quasi per tutta la percorrenza. In particolare, il punto esatto in cui ho scelto di scattare la foto è il piccolo largo che si trova a ridosso della Chiesa di Sant’Antonio a Posillipo, all’altezza delle tredici discese, restando, però, sempre su Via Orazio;
e Largo Madre Teresa di Calcutta, in via Tasso che è, forse, il mio preferito. Un po’ perché è nelle immediatezze di casa mia, un po’ perché è semplicemente una delle viste più belle di Napoli. Quando qualcosa vi turba, fate un salto in questa curva e tornerete a sorridere!
Ciao mia cara Napoli, ci vediamo presto!