Vi meraviglierà sapere che in Marocco c’è un’altissima concentrazione di cascate, e quindi di fiumi, grazie anche al fatto che d’inverno nevica e, quando in primavera la neve si scioglie, l’acqua va ad ingrossare i vari rigagnoli.

A circa 160 km da Marrakech si possono raggiungere facilmente le cascate d’Ouzoud, le più alte del Marocco e tra le più alte del Nord Africa con un salto di 110 metri, offrendo uno spettacolo naturale di grande bellezza che mi ha ricordato molto il mondo di Pandora, creato da James Cameron per il film Avatar.

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Questa volta io e Laura decidiamo di abbandonare il tour privato e ci uniamo ad un gruppo segnalatoci da Bruno, il proprietario del nostro Riad. La decisione si rivela azzeccata perché, in compagnia, le oltre 3 ore di auto fino alle cascate, passano un po’ più velocemente ed abbiamo modo di fare la conoscenza di due ragazzi davvero simpatici: David e Simone, che approfitto per salutare! 😀  Lungo il percorso in auto, osservo, dal finestrino, i tanti mutamenti del paesaggio: prima terra brulla poi pascoli poi ulivi poi piccoli paesi le cui condizioni vi lascio immaginare ma ciò che mi sorprende è vedere tantissimi bambini ( rigorosamente maschi separati dalle femmine) con i libri sotto il braccio che vanno o tornano da scuola a piedi.

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Finalmente arriviamo alle cascate d’Ouzoud. Nella lingua berbera, la parola Ouzoud significa ulivo ed infatti quasi non si crede all’enorme numero di ulivi secolari in cui ci ritroviamo immersi e tra i quali dobbiamo farci strada per cominciare la discesa che ci porterà alla base delle cascate. Lungo il percorso tra una scivolata (di Laura) e molte foto ( sempre di Laura), la nostra simpatica guida, di cui non ricordo il nome ma che mi piace chiamare “turbante blu” per il colore del suo copricapo, cerca di risollevare il morale del gruppo abbattuto dai circa 42 gradi e dalla ripida e scivolosa discesa. La maggioranza delle persone che incontriamo come guide, pastori o ragazzini alle prese con semplici giochi, sono autoctoni: sono nati e vivono qui, in questa vallata desolata con quel poco che arriva loro dai flussi turistici, e grazie anche al fiume che permette la coltivazione di ortaggi ed alberi da frutto, cosa che in altre parti del Marocco non è assolutamente possibile date le aspre condizioni del terreno.

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Dopo circa 2 ore di cammino, raggiungiamo le prime piscine create dalle cascate, dove molti del gruppo si concedono un tuffo, poi un po’ alla volta, riprendendo il percorso, arriviamo lì dove la cascata si infrange sulle rocce e lo spettacolo è memorabile. Poiché siamo temerari, decidiamo di salire su delle colorate zattere costruite alla buona, per avvicinarci alla cascata, riusciamo quasi a toccarla e il bagno è assicurato….lo spettacolo però ci ripaga dei vestiti bagnati che fortunatamente con il caldo che fa si asciugano velocemente.

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Attraversiamo il bacino d’acqua con la zattera e raggiungiamo il ristorante per una pausa pranzo. Non passa troppo tempo che Turbante Blu ci indica la via del ritorno e dopo una discesa….c’è sempre una salita! Cominciamo i tanti gradini che riportano sulla cima della cascata e lungo la risalita vengono a farci compagnia delle simpatiche scimmiette che ci attraversano la strada. Meglio non avvicinarsi troppo…. però è bello vederle libere nel loro habitat naturale, qui siamo noi ad essere fuori posto ed in fondo va bene così! Torniamo al nostro furgone e via verso Marrakech…

Una splendida giornata trascorsa in un posto mozzafiato che consiglio a tutti di visitare!

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