Tra le escursioni che è possibile svolgere in giornata partendo da Marrakech, c’è quella verso la Kasbah di Ait Ben Haddou, più precisamente il ksar cioè il villaggio fortificato di Ait Ben Haddou.
Sono le 8 del mattino quando io e Laura ci presentiamo in piazza Djema el Fna dove abbiamo appuntamento con Abdul, che in questa lunga giornata sarà nostro autista e guida e ci porterà a scoprire tanti luoghi del Marocco.
Partiamo e subito ci rendiamo conto della profonda differenza tra la realtà cittadina e quella che invece troviamo nella periferia di Marrakech: case diroccate, a volte costituite solo da lamiere, strade sterrate, persone che portano mucche, asini e pecore a passeggio, perché magari costituiscono il loro unico mezzo di trasporto o di sostentamento.
Man mano che saliamo verso le montagne dell’Alto Atlante, il paesaggio cambia profondamente: dalla terra rossa e brulla si passa alle vallate verdeggianti ricche di vegetazione. Lungo la strada che porta alla Kasbah arriviamo al punto più alto, denominato Tizi n’ Tichka, a ben 2260 metri d’altezza. Nonostante l’altezza, però, il caldo infernale ci perseguita. Saremo intorno ai 44 gradi!
Riprendiamo la marcia e passiamo davanti a diverse cooperative femminili dove viene lavorato e venduto l’olio di Argan declinato in tutte le sue modalità: olio per massaggi, olio per cucina, creme, essenze e quant’altro. In questa occasione abbiamo anche modo di assistere al processo di lavorazione che dal frutto porta al famoso e pregiato olio.
Finalmente dopo circa 3 ore e mezza di auto, arriviamo alla Kasbah di Ait Ben Haddou e subito restiamo affascinati dalla sua bellezza. Un fiume di ciottoli privo di acqua ma con diversi dromedari, separa il parcheggio dall’ingresso alla kasbah.
In realtà questa non dovrebbe essere chiamata kasbah, il cui significato è molto vicino a quello di castello, ma ksar ovvero città fortificata. La Ksar Ait Ben Haddou, infatti, è una città fortificata costruita dalle popolazioni berbere intorno all’XI° secolo e dal 1987 è riconosciuta dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’Umanità.
Costruita in paglia, fango e argilla, è formata da tante torri che salgono fin sopra una collina da cui è possibile ammirare a 360° l’intera vallata di Ounila. Il materiale usato per la costruzione, unito alle mura molto spesse, fa sì che d’inverno non si soffra troppo il freddo e in estate non si soffra troppo il caldo! A causa delle precarie condizioni, però, le pareti della città vengono ristrutturate ogni 6 mesi per assicurarsi che non crollino. All’interno di questa “città” formata da alcune baracche, ormai vivono poche decine di famiglie, principalmente ex nomadi berberi che qui hanno deciso di stabilirsi.
Per il suo ottimo stato di conservazione, è stata spesso usata come set cinematografico di grandi produzioni, su tutte ricordo: Lawrence d’Arabia, la Mummia, il Gladiatore, Alexander, l’ultima tentazione di Cristo, Gesù di Nazareth e, recentemente, la serie tv di successo il Trono di Spade.
Continuando lungo la strada che da Marrakech ci ha portati fin qui, si arriva poi a Ouarzazate…