
Il rito della purificazione al tempio Tirta Empul di Bali è una delle esperienze più profonde e mistiche che potrete vivere durante un soggiorno in Indonesia. Se da una parte, all’esterno del tempio, tutto sembra eccessivamente organizzato ad uso e consumo dei turisti, qui, invece, si respira un’atmosfera quasi mistica. Nonostante la folla, infatti, è uno dei pochi luoghi di Bali in cui, se si vuole, si ha la possibilità di meditare e rilassarsi.
Il tempio di Tirta Empul, il cui nome significa letteralmente “sorgente sacra”, è stato eretto nel 962 durante la dinastia Warmadewa. Sorge nel cuore della lussureggiante foresta tropicale ed è dedicato a Vishnu, mitica divinità induista. Secondo la tradizione balinese, questo tempio rappresenta il luogo in cui le forze del Bene si scontrano con quelle del Male. Come dice il suo stesso nome, il tempio sarebbe nato sopra una sorgente sacra dall’alto valore curativo. Il complesso architettonico è organizzato in più aree secondo la classica suddivisione induista. Quella d’ingresso, chiamata Jaba Pura, accoglie i visitatori in uno splendido giardino tropicale, ricco di statue. Il cortile centrale, invece, prende il nome di Jaba Tengah ed è qui che si trovano le vasche di purificazione. Infine, il cortile interno più intimo e riservato, dedicato alla preghiera e chiamato Jeroan.
Il rito mistico della purificazione inizia già all’ingresso quando vengono forniti dei coloratissimi sarong per coprirsi dalla vita in giù e poter girare nelle zone del tempio. Per accedere alle piscine di purificazione, però, è necessario spogliarsi ed indossarne un altro dal colore verde intenso insieme ad una fascia bordeaux come segno di rispetto.
La preparazione dei Canang Sari
Uno dei momenti più significativi nel rituale di purificazione al Tirta Empul è la preparazione o l’acquisto dei Canang Sari. Ma di cosa si tratta? I Canang Sari sono dei piccoli cesti di fiori utilizzati come offerte quotidiane dagli induisti balinesi ai vari templi locali. Il termine di canang sari deriva dalle parole balinesi di sari, essenza, e canang, che indica un piccolo cesto realizzato con foglie di palma intrecciate. I fiori presenti nel cestino non sono scelti a caso. I fiori di colore bianco o azzurro indicano l’est e simboleggiano l’Iswara; quelli rossi puntano a sud come simbolo di Brahma; i fiori gialli puntano ad ovest come simbolo di Mahadeva ed infine, quelli di colore nero o viola puntano a nord e simboleggiano Vishnu.
Il rito della purificazione al Tirta Empul di Bali
Il rituale della purificazione vero e proprio inizia con l’offerta dei Canang Sari all’altare del tempio. In seguito, si supera un portale in pietra e si entra nell’area delle piscine. Qui si trovano ben 13 fontane, finemente decorate, da cui sgorga l’acqua considerata sacra. Il rito consiste nel fermarsi in preghiera sotto le prime 11 sorgenti da ovest verso est (le ultime due sono riservate alle cerimonie funerarie), bagnandosi la testa tre volte ed ingerendo una piccola quantità d’acqua. Quest’ultimo rito è altamente sconsigliato ai turisti in quanto la presenza di batteri nell’acqua potrebbe rendere meno gradevole il prosieguo della vacanza.
Da sapere: la durata di tutto il rito porta via almeno un paio d’ore e le donne incinte o che siano interessate dal ciclo non possono entrare nel tempio ma devono restare all’esterno in base al credo balinese.
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