Un viaggio in Oman può regalare quell’autenticità che ormai altri paesi hanno sacrificato sull’altare del turismo di massa. A differenza di altre nazioni del mondo arabo come gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania o il Marocco, l’Oman è una destinazione ancora di nicchia, poco esposta al turismo di massa, in cui le tradizioni vengono rispettate a prescindere dalla presenza di turisti ed in cui si respira ancora una vera e propria aria di autenticità.
Qui non vedrete grattacieli. Nessuna corsa all’edificio più alto del mondo come la vicina Dubai o la più integralista Riyad (di recente apertasi al turismo). A Muscat, capitale del paese, infatti, nessun edificio può superare i 90 metri, che corrispondono all’altezza del minareto principale della Grande Moschea intitolata al compianto Sultano Qaboos.
Cosa sapere prima di partire
Il territorio del Sultanato dell’Oman è composto per il 70% da montagne, per il 20% dal deserto ed il 10% da costa. Nel corso di un on the road tra i principali luoghi d’interesse da vedere in un viaggio in Oman vi renderete conto immediatamente che queste percentuali corrispondono davvero a realtà. Tra una salita e una discesa lungo i monti Hajar ed una circumnavigazione della costa scoprirete che il territorio montuoso la fa da padrone molto più di quello desertico. E poi noterete che tutti gli edifici sono dipinti di bianco o color pesca, nel rispetto di un preciso editto reale, come soluzione contro il caldo eccessivo di alcuni mesi dell’anno. La temperatura, infatti, è abbastanza costante tutto l’anno ma da aprile a settembre può arrivare a superare di molto i 40 gradi.
L’Oman è un paese in cui la religione ha un ruolo centrale e, a dispetto di paesi arabi più abituati al turismo, qui il venerdì, giornata della preghiera, si ferma davvero tutto. Proprio per questo motivo, sconsiglio di visitare il paese durante il Ramadan. Inoltre, per rispetto degli usi e costumi locali, è consigliato evitare abiti troppo succinti e scoperti. In alcuni casi, poi, è necessario coprire anche il capo con un velo o foulard. L’Oman è un paese molto più moderno di quello che si potrebbe pensare. Grazie alle iniziative messe in atto dal Sultano Qaboos ha cambiato radicalmente aspetto nel corso degli ultimi vent’anni. Le strade sono ampie e ben tenute (tranne quelle sterrate di montagna) e noleggiare un’auto 4×4 può essere una buona soluzione per scoprire il paese in autonomia. Inoltre, la benzina costa circa 0,20 centesimi di euro al litro. Un vero sogno per noi europei. Infine, le carte di credito sono accettate praticamente ovunque.
Viaggio in Oman, un paese ancora autentico
Un viaggio in Oman non può che cominciare nella sua capitale: Muscat o Mascate. La parte più interessante è il quartiere di Mutrah dove si trova il Forte, il souk, il lungomare e il Palazzo Presidenziale. Nella zona moderna in continua evoluzione, invece, merita una visita la Grande Moschea intitolata al Sultano Qaboos e il Teatro dell’Opera.
Spostandosi verso la catena dei Monti Hajar, ci si imbatte in numerosi sentieri perfetti per tutti gli amanti del trekking. Non tutti sanno che anche in Oman esiste un Grand Canyon. Meno famoso di quello americano ma forse addirittura più affascinante. La montagna più alta del Sultanato è Jebel Shams che offre dei percorsi di trekking affascinanti e molto adrenalinici. Raggiunge i 3.000 metri di altitudine ed il suo nome è ispirato dal fatto che è il primo luogo in sorge il sole.
Viaggio in Oman: i Wadi da non perdere
La presenza di queste grandi catene montuose ha determinato nel corso dei secoli, grazie ai fenomeni atmosferici, la creazione di piccoli e grandi canyon chiamati Wadi. Ne esistono centinaia, molti dei quali attraversati da corsi d’acqua, ma alcuni sono più famosi e meritano assolutamente una visita in occasione di un viaggio in Oman. Tutti i wadi hanno un nome legato alla famiglia che ha influenza sulla zona. Il più famoso è sicuramente il Wadi Bani Khalid. In particolare, la parola “Wadi” indica proprio il corso o la sorgente d’acqua, “Bani” significa “famiglia di” o “discendente di” e “Khalid” indica, in questo caso, il nome della famiglia o della tribù locale.
Dopo aver lasciato la macchina, si costeggia un caratteristico Falaj, antico canale d’irrigazione, fino ad arrivare alla prima piscina naturale caratterizzata da acque verde smeraldo. I più temerari possono decidere di spingersi nella gola del canyon, scavata nel tempo dall’erosione dell’acqua e del vento. A poco a poco, si scopre un paesaggio sempre più affascinante che conduce ad una piccola cascata e ad un altro bacino in cui poter fare il bagno. Nel rispetto delle popolazioni locali, è consigliato fare il bagno vestiti nella prima piscina, evitando bikini per le donne e speedo per gli uomini, mentre ci si può mettere in costume in quella più isolata che è al riparo dagli sguardi dei locals.
Un altro luogo da non perdere è il Wadi Shab, forse ancora più suggestivo. Qui il trekking dura almeno 45 minuti e si attraversa un paesaggio davvero scenografico tra fiumi, falaj e piccole cascate, circondati da alte pareti rocciose. Alla fine si raggiunge la gola del canyon con una serie di piscine da superare per raggiungere una grotta che custodisce un meraviglioso segreto. Non adatto ai claustrofobici.
Nizwa, Sur e il deserto dell’Oman
Un viaggio in Oman deve prevedere inevitabilmente delle tappe in alcuni luoghi simbolo come Nizwa, l’antica capitale, Sur, la città dei dhow, e il mitico deserto. A Nizwa non si può perdere una visita dell’antico forte risalente al 9° secolo, uno dei meglio conservati del paese. Il suo antico souq, poi, è diviso in molteplici sezioni: dalla frutta e verdura alle ceramiche, dai souvenir alla carne fino ad arrivare al mercato delle capre che si tiene tutti i venerdì all’alba. Se capitate in città quel giorno, non potete assolutamente perderlo. Non dimenticate di comprare un pò di franchincenso in chicchi oppure olio, è una resina aromatica vera specialità dell’Oman.
Sur è una delle città costiere più famose dell’Oman. Qui si trova l’ultima fabbrica ancora operativa dei dhow, l’imbarcazione tipica utilizzata anticamente nella penisola araba. Ma Sur è anche il punto di riferimento se si vuole visita la riserva naturale di Ras Al Jinz. Qui, all’alba o a tarda sera, si può assistere alla deposizione e schiusa delle uova di tartaruga. Ed in alcuni periodi dell’anno si può arrivare a vederne addirittura centinaia sparse sulla spiaggia della riserva. Un momento davvero toccante e suggestivo, operato nel pieno rispetto di questi splendidi animali.
Come dimenticarsi del deserto?! A dispetto di quello che si potrebbe pensare, soltanto una piccola parte del territorio omanita è occupato dal deserto. L’area desertica più famosa si chiama Wahiba Sands e si estende per circa 180 km da nord a sud. Il suggerimento è di trascorrere almeno una notte tra le dune di fine sabbia dorata, in uno dei numerosi campi tendati presenti. Fare su e giù tra le dune a bordo delle 4×4 o in bilico su un sandboard o ancora in groppa ad un cammello sono tutte esperienze imperdibili da fare nel deserto durante un viaggio in Oman!
Concludere un viaggio in Oman alle Daymaniyat Islands
Infine, è impossibile lasciare l’Oman senza aver fatto una escursione alle Daymaniyat Islands, vero paradiso naturale a circa 45 minuti di barca da Muscat. È il modo perfetto per concludere una vacanza in Oman tra spiagge paradisiache, mare cristallino e snorkeling alla ricerca di coralli unici e tartarughe. Ricordate che è possibile scendere sulle spiagge di queste isole soltanto da novembre ad aprile perché nei mesi restanti vengono interdette ai turisti per consentire agli uccelli di riprodursi.