Di rientro dal mio viaggio nelle Filippine in solitaria sono stato sommerso da richieste di informazioni e da apprezzamenti per l’itinerario e i meravigliosi luoghi visitati. L’itinerario di viaggio nelle Filippine, della durata di 13 giorni, mi ha visto toccare 5 diverse tappe, prendere 11 voli ed un numero imprecisato di altri transfer in bus, traghetto e triciclo (sì, il triciclo è un mezzo di locomozione molto usato nel paese!).

Le tappe sono state:

  • Puerto Princesa
  • El Nido
  • Coron
  • Boracay
  • Manila

In ognuna di queste tappe ho trascorso 3 giorni e due notti (tranne a Manila dove sono stato soltanto una notte). Se state programmando un viaggio nelle Filippine, vi anticipo che in luoghi come Coron o El Nido vale la pena trascorrere qualche notte in più, per apprezzare meglio, e con maggiore tranquillità, tutte le meraviglie che queste isole hanno da offrire.

Viaggio nelle Filippine: come spostarsi da un’isola all’altra

Benché le Filippine si stiano aprendo adesso al grande turismo, non è poi così difficile spostarsi da una località all’altra. L’aeroporto principale per l’arrivo dei voli intercontinentali è quello di Manila ma ci sono destinazioni minori come Cebu, dotate di aeroporti internazionali che permettono di collegarsi con altri Paesi vicini da utilizzare come scalo per tornare in Europa. Meno affidabili gli spostamenti in bus all’interno di un’isola o in traghetto da un’isola all’altra. Ovviamente, in mancanza di alternative, bisognerà armarsi di pazienza ed incrociare le dita. Alcune isole sono più difficili di altre da raggiungere ed infatti la scelta di dove soggiornare deve tenere in conto anche questo aspetto.

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Ecco i miei spostamenti da una tappa all’altra

Da Manila a Puerto Princesa in aereo. Da Puerto Princesa a El Nido in van condiviso organizzato direttamente con l’albergo. Da El Nido a Coron in traghetto, acquistato online prima di partire con la compagnia Atienza Shipping. In questo caso, conviene arrivare al porto in anticipo per convertire il biglietto digitale con quello cartaceo ed attendere, poi, di superare i controlli di sicurezza con i cani anti droga. In linea di massima, i traghetti non sono mai puntuali quindi tenetevi larghi con le tempistiche ai fini organizzativi.

Da Coron a Boracay in aereo. Questo è stato il trasferimento più complesso perché l’isola di Boracay non dispone di un aeroporto e, dunque, è stato necessario fare più passaggi. Da Coron a Cebu e da Cebu a Caticlan, aeroporto di riferimento per raggiungere Boracay. L’aeroporto di Coron (Busuanga) è a circa un’ora di auto dal centro. Dopo aver fatto scalo a Cebu ed essere arrivato a Caticlan, ho preso un transfer che mi ha portato al molo e poi un traghetto che in 5 minuti mi ha condotto al porto di Boracay. Da qui, in 15 minuti di taxi, ho raggiunto l’hotel all’altezza della Station 1.

Cosa vedere nelle singole tappe del mio viaggio nelle Filippine

Puerto Princesa ⇒ punto di partenza per visitare l’Underground River, una delle 7 meraviglie naturali del mondo. In circa due ore di auto si raggiunge il molo di Sabang, da cui partono le barche che conducono al Parco Nazionale del Fiume Sotterraneo. L’escursione dura circa 45 minuti e nei dintorni è possibile anche scoprire le mangrovie secolari lungo il fiume Sabang o fare il carico di adrenalina sulla Zipline a picco sul mare più alta del paese. Sempre dal porto di Puerto Princesa, la sera partono dei tour per vedere le lucciole tra le mangrovie. Esperienza suggestiva e romantica.

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El Nido ⇒ è sicuramente la località più festaiola delle Filippine ed infatti è qui che ho scelto di trascorrere il mio Capodanno. Da El Nido partono numerose escursioni in barca per scoprire le meraviglie delle isole circostanti. I tour vengono contrassegnati con le lettere dalla A alla D ed ognuno propone una spiaggia o una laguna al posto di un’altra. Io ho scelto di fare il Tour A. Avendo soltanto un giorno a disposizione, è stata una scelta obbligata perché era quello che mi permetteva di vedere più luoghi possibili ma, allo stesso tempo, è il tour più affollato. Se avete più giorni a disposizione e state cercando un itinerario meno inflazionato, il Tour C potrebbe fare al caso vostro. Le tappe del Tour A, prenotato su Get Your Guide, sono: Big Lagoon, Secret Lagoon, Seven Commandos Beach, Shimizu Island e diverse soste per fare snorkeling.

Coron ⇒ si è rivelata la tappa migliore del mio viaggio nelle Filippine e col senno di poi sarei rimasto almeno un giorno in più. L’atmosfera è molto più minimal rispetto a El Nido e decisamente più autentica anche se non mancano le occasioni di divertimento. Sono diversi i tipi di itinerari ma, avendo soltanto un giorno a disposizione, ho optato per il Tour B che include il Lago Barracuda, la Twin Lagoon, il relitto subacqueo, Smith Beach e tappa snorkeling al Giardino dei Coralli. Il problema di questo itinerario è che non include il Lago Kayangan. Se avete soltanto un giorno a disposizione e non volete perdervelo, potete optare per un tour in barca privato che, ad un costo maggiore, vi permetterà di gestire tappe e tempistiche secondo le vostre preferenze.

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Boracay ⇒ quando ho scelto di includere anche Boracay tra le tappe del mio viaggio nelle Filippine, sapevo che si trattava di una delle destinazioni più turistiche. Una tappa molto diversa da quelle che avevo sperimentato all’inizio del viaggio. Tuttavia, ero curioso di visitare questa isola il cui nome ha sempre riportato alla mente esoticità e relax. Qui, la vita scorre lenta tra un massaggio, un cocktail in riva al mare ed un bagno nelle sue acque turchesi. Se non volete restare ingabbiati nel caos della White Beach, potete fittare un motorino e scoprire angoli più remoti dell’isola come Puka o Dinwid Beach. Godetevi il tramonto, perché quelli visti a Boracay, con il sole che scompare nel mare all’orizzonte, sono stati meravigliosi!

Manila ⇒ ammetto che con l’enorme capitale delle Filippine non è stato amore a prima vista. Se non volete partire dal paese con Manila come ultimo ricordo forse conviene farci un passaggio ad inizio viaggio o saltarla direttamente. In generale, mi è sembrata una città dai grandi contrasti, come spesso accade in queste megalopoli asiatiche. Da una parte grattacieli moderni e dall’altra estrema povertà, tangibile anche in zone turistiche che dovrebbero dare una immagine diversa della città. Intramuros è il quartiere che ospita quasi tutto ciò che Manila ha da offrire ai turisti. Un quartiere permeato del passato coloniale spagnolo che ospita la Cattedrale, antiche case, chiese affascinanti e musei sulla storia filippina.

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