Berlino è una città disseminata di tracce del suo tragico passato. Camminando nei suoi ampi quartieri, capita di imbattersi in numerosi monumenti che ricordano eventi e custodiscono la memoria di ciò che è stato affinché non si ripeta. Uno di questi è sicuramente il Memoriale dell’Olocausto di Berlino, eretto per ricordare gli oltre sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti in Europa. Non è un monumento facile da interpretare. 2.711 parallelepipedi di cemento, di varie dimensioni, che rappresentano idealmente le vittime della follia omicida di Hitler e dei suoi gregari.
Il luogo su cui sorge oggi l’Holocaust Mahnmal non è stato scelto a caso. Si trova in una zona centrale della capitale tedesca tra Potsdamer Platz e la Porta di Brandeburgo, nel luogo esatto in cui si trovava il bunker di Hitler. Oggi è uno dei monumenti più famosi e fotografati di Berlino ma è stato a lungo anche uno dei più contestati. In tanti non comprendevano il senso della sua architettura e anzi ritenevano che non valorizzasse al meglio ciò per cui era stato immaginato.
Progettato dall’architetto americano Peter Eisenman, il memoriale dell’Olocausto di Berlino è stato inaugurato il 10 maggio 2005 ed è costituito da 2.711 grigi blocchi di cemento di dimensioni differenti. Occupa una superficie di 19.000 metri quadrati come un bosco pietrificato della memoria tra i due poli simbolicamente più importanti della nuova Repubblica: il Parlamento e la nuova Potsdamer Platz, ricreata dopo la caduta del muro dai grandi architetti mondiali.
L’iniziativa di questo campo di steli grigie si deve alla signora Lea Rosh, una giornalista di sinistra che, fin dal 1988, ha combattuto con tutta la sua forza per la realizzazione di questa opera e alla fine ha avuto la meglio. In fondo, quando ci si trova di fronte a questa distesa di blocchi sembra quasi di essere in un labirinto dove si rischia di perdersi. In base al progetto di Eisenman, le steli sono realizzate per disorientare e, magari, spingere giovani e adulti a riflettere.
Nell’angolo sud-est del memoriale dell’Olocausto di Berlino si trova il “Centro di documentazione” sotterraneo, con ingresso gratuito, dov’è possibile seguire un percorso che tratta simbolicamente le vicende personali e i destini di alcune vittime dell’Olocausto.