Dopo gli incendi del 64 e dell’80 d.C., il Palazzo Imperiale venne trasferito sul Colle Palatino, che divenne vero centro del potere, quartiere residenziale dell’aristocrazia romana, con eleganti dimore caratterizzate da eccezionali decorazioni pittoriche e pavimentali. Visitare oggi il Colle Palatino significa compiere un viaggio nella storia dell’Antica Roma e chiudere un’ideale cerchio di visite insieme al Colosseo e al Foro Romano. Sono in tanti, infatti, a non sapere che del Parco Archeologico del Colosseo, oltre al monumento più famoso del mondo e al Foro Romano, fa parte anche il Palatino. Ed è un vero peccato perché proprio su questo colle è possibile visitare e riscoprire alcune delle Domus più importanti e belle della Roma imperiale.
Visitare il Colle Palatino, centro del potere nell’Antica Roma
Dopo essere entrati nel sito ed aver percorso una breve salita, il primo luogo che si incontra è lo Stadio Palatino. A dispetto del nome, si tratterebbe dell’ippodromo del Palazzo Flavio, lussuosa area giardino che si trovava spesso nelle ville di un certo livello. Circondato da un portico sostenuto da colonne rivestite di marmo, presentava due imponenti fontane alle estremità. Continuando la passeggiata, ci si imbatte nei resti del Palazzo con alcune colonne, parti di pavimento ricoperto in marmo ed archi di ambienti che si affacciano sul Circo Massimo.
La casa di Romolo
Con grande sorpresa mi sono imbattuto in una serie di scavi che hanno riportato alla luce i resti di quello che doveva essere un villaggio di capanne. La grande sorpresa è che gli archeologici hanno ricondotto a questi resti il luogo in cui secondo la tradizione avrebbe abitato Romolo, il fondatore di Roma. Sulla sommità del Palatino, infatti, verso il Tevere, gli scavi hanno messo in luce un piccolo villaggio di capanne. Ne sono traccia i solchi e i buchi scavati nel terreno, dalla cui forma si è dedotta la presenza di due capanne con muri di terra battuta, sorretti da pali in legno e rami intrecciati. Secondo i racconti degli autori antichi, la posizione di queste capanne coinciderebbe con il luogo in cui avrebbe abitato proprio Romolo.
Domus di Augusto
La prima grande residenza imperiale sul Palatino fu quella di Augusto, che nacque proprio su questo colle. Proprio la casa di Augusto è uno dei fiori all’occhiello di una visita del Palatino che vi lascerà senza parole. Grazie ai recenti lavori di restauro che hanno riaperto integralmente il percorso di visita, è possibile apprezzare l’intero contesto dell’epoca. Passeggiare negli stessi luoghi e toccare le stesse pareti in cui visse Augusto. Il complesso della Domus di Augusto si divide in due parti: l’abitazione privata e l’appartamento di rappresentanza. Il primo riservato a lui e alla sua famiglia, presentava ambienti più intimi e modesti, il secondo, invece, più sontuoso e ricco di decori.
Spiccano tra i vari ambienti, la “Stanza dei festoni di pino”, dove la decorazione pittorica si dispone a ghirlande su uno sfondo di finti porticati, e la “Stanza delle maschere” affrescata con una complessa scena teatrale. Un susseguirsi di affreschi che sono stati restituiti al mondo e che permettono di comprendere la realtà dei fasti dell’Antica Roma. Poco lontano dalla casa di Augusto, è possibile visitare i resti di quella di Livia, moglie dell’imperatore romano.
Domus di Tiberio sul Palatino
La Domus di Tiberio è l’ultima, in ordine di tempo, ad essere stata riaperta al pubblico, dopo quasi 50 anni di chiusura a causa di problemi strutturali. Si trova sulle pendici del Colle Palatino, a picco sul Foro Romano, e fu il primo vero e proprio palazzo imperiale edificato sul colle. La Domus porta il nome di Tiberio per la vicinanza con la sua casa natale ma la costruzione del palazzo iniziò con Nerone, dopo il famoso incendio. Furono, poi, Domiziano ed Adriano ad occuparsi di restaurarla ed ingrandirla, arricchendola con sfarzosi marmi ed affreschi.
Il palazzo rimase abitato fino all’età tardoantica, addirittura papa Giovanni VII lo scelse come sede pontificia. Dopo un lungo periodo di abbandono, poi, verso la metà del Cinquecento, i Farnese acquistarono questa area per costruire gli Horti Farnesiani. Splendidi giardini visitabili ancora oggi.
La Domus è immediatamente riconoscibile dalle grandi arcate poste sotto il belvedere e che si affacciano sulla passeggiata del Foro. A differenza della Domus di Augusto, questa è stata sottoposta ad imponenti restauri che ne hanno parzialmente modificato l’aspetto originario. A seguito di questa riapertura, è stata anche ripristinata la circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino, attraverso la rampa di Domiziano. Lungo il percorso di visita, sono stati creati alcuni ambienti con allestimenti museali in grado di raccontare la storia del monumento nel corso dei secoli. Alcune delle sale sono comunicanti tra loro ed ospitano reperti di varia natura, mentre due sale multimediali sul fronte opposto ospitano un documentario e la ricostruzione olografica del monumento.
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