A pochi passi dal centro di Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, c’è un’esperienza che riesce ad unire arte contemporanea, natura incontaminata e trekking suggestivi. Si chiama Arteparco ed è una tappa imperdibile durante un viaggio in Abruzzo. È un progetto unico, nato nel cuore del parco, che fonde installazioni artistiche site-specific con il paesaggio montano, regalando ai visitatori un percorso emozionante tra boschi, faggete vetuste, sentieri e opere d’autore. Non un museo recintato, insomma, ma un dialogo a cielo aperto, dove il vento, la luce e le stagioni finiscono per diventare parte dell’opera stessa.

arteparco pescasseroli

Che cos’è Arteparco

Arteparco nasce come iniziativa culturale che invita artisti di fama nazionale e internazionale a creare opere d’arte contemporanea integrate nel paesaggio naturale. Non si tratta di un museo tradizionale, ma di un vero e proprio museo a cielo aperto, visitabile gratuitamente percorrendo un suggestivo sentiero all’interno di uno dei luoghi naturalistici più antichi e suggestivi d’Italia: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Ogni anno, a partire dal 2018, un artista viene chiamato a realizzare un’opera site-specific, pensata per dialogare con l’ambiente circostante: i faggi, i prati d’alta quota, la fauna protetta e i colori delle stagioni. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio naturale e culturale dell’area, invitando i visitatori a riflettere sul rapporto tra uomo, arte e ambiente.

Camminando tra gli alberi, si incontra di tanto in tanto un’opera d’arte che sorprende e invita a sostare, contemplare e fotografare. Non serve essere esperti escursionisti: il trekking è accessibile e ben segnalato, ideale per chi vuole vivere una giornata immersa nella natura senza rinunciare ad un tocco culturale.

Le opere di Arteparco da scoprire lungo il percorso

Ogni anno si aggiunge un tassello al “museo diffuso” del bosco della Difesa. Le opere, realizzate interamente con materiali ecologici, si trasformeranno seguendo i ritmi e le condizioni dettate dall’ambiente, dichiarando la loro appartenenza al Parco. Il percorso oggi comprende:

  • Animale – Vegetale (Il Cuore) di Marcantonio (2018), un cuore “arboreo” che abbraccia il tronco per ricordarci quanto siamo legati al respiro del bosco.

  • (specchi angelici) di Matteo Fato (2019), tre cavalletti antichi in legno che incorniciano il paesaggio: qui la tela è la montagna stessa.

  • Un tempo è stato di Alessandro Pavone (2020), un potente braccio/ramo in legno, riflessione sul ciclo della vita e sulla relazione fra uomo e albero.

  • Radicorno di Sissi (2021), una creatura totemica in ceramica bianca, tra radice e unicorno, che pare spuntare dalla roccia.

  • Liberi Tutti di Valerio Berruti (2022), scultura realizzata in acciaio tagliato ad acqua, che rappresenta la sagoma di un bambino che, mentre gioca nella natura, sembra affacciarsi curioso da una roccia.

  • Totemi di Accademia di Aracne (2023), due faggi “vestiti” con trame all’uncinetto: 16 animali del Parco ricamati in un colorato yarn bombing. Questa macchia colorata nel bosco è davvero suggestiva e di grande impatto. Indubbiamente l’opera che mi è piaciuta di più!

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  • Rinascita di megx (2024), una figura in terracotta dalle fattezze femminili, che emerge dal tronco di un albero morto evocando una visione di ricrescita.

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  • Stasis di Velasco Vitali (2025), l’ultima arrivata: una scultura che dialoga con l’energia sospesa delle faggete. In Stasis, la scultura in alluminio raffigurante un lupo appenninico – simbolo di libertà, coraggio e istinto – si erge alla sommità di un tronco grezzo di quercia, trasformato in una colonna naturale che domina il paesaggio.

Il risultato è una collezione d’arte all’aperto che cambia con la luce, il meteo e i passi di chi viene a visitare le opere. E proprio la faggeta vetusta qui è protagonista: questi boschi antichi sono tra i più preziosi d’Europa e sono entrati nella lista UNESCO nel 2017.

Il trekking di Arteparco: sentieri C1 e C2 (adatto a tutti)

Raggiungere le opere è semplice e piacevole. Dal paese di Pescasseroli si imbocca il sentiero C1 (partenza dal maneggio Vallecupa), che dopo circa 20 minuti si ricollega al C2 formando un anello: in un paio d’ore si torna al punto di partenza. Il tracciato è privo di difficoltà tecniche, con sviluppo di circa 6 km e 200 m di dislivello, perfetto anche per chi non è un grande camminatore ma vuole vivere un’esperienza immersiva tra natura e arte.

Consigli pratici: portate con voi scarpe da trekking con suola scolpita, acqua, una giacca leggera anche d’estate. Vanno bene anche scarpe da ginnastica con suola NON liscia. In autunno, i colori del foliage rendono l’esperienza spettacolare; in inverno, con la neve, il percorso può diventare ciaspolata (chiedi sempre info aggiornate al Centro Visite).

Visitare Pescasseroli: il cuore del Parco

Dopo aver percorso Arteparco, non può mancare una visita di Pescasseroli. O viceversa. Se siete in vacanza a Pescasseroli, uno dei borghi più famosi del Parco, dovete cogliere l’occasione per visitare Arteparco.

Pescasseroli è un paese affascinante, ricco di storia e tradizione. Tra le sue attrazioni principali troviamo:

  • La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, con il suo campanile medievale.

  • Il Centro Visita del Parco Nazionale, ideale per approfondire la conoscenza della flora e della fauna locali.

  • Palazzo Sipari – Casa Museo: la dimora storica dove nacque Benedetto Croce e residenza di Erminio Sipari, padre del Parco; nelle ex scuderie trova posto il Museo Storico del Parco.

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Perdetevi tra vicoli fioriti e portali in pietra del centro storico, fermatevi per un tagliere di prodotti tipici o un buon piatto di pappardelle al ragù di cinghiale e, se avete tempo, programmate altre escursioni verso La Camosciara, Opi o Val Fondillo.

Se stai programmando un viaggio in Abruzzo, non dimenticare di inserire Arteparco e Pescasseroli nel tuo itinerario: sarà una delle tappe più suggestive e sorprendenti del tuo cammino.