Come ho avuto modo di raccontarvi, durante il mio viaggio in Repubblica Dominicana, ho scelto di visitare le piantagioni di cacao e canna da zucchero. Oltre ad essere un fattore molto caratteristico di questa terra è anche una delle principali voci di sostentamento, insieme al turismo, per l’economia dell’intera isola. Il cacao prodotto in Repubblica Dominicana viene esportato in tutto il mondo ed è davvero buono!

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E se da una parte, come vi ho raccontato qui, le piantagioni di cacao si trovano più in collina, in grandi appezzamenti di terreno, immersi in realtà umane anche accettabili. Visitare le piantagioni di canna da zucchero mi ha permesso davvero di conoscere una delle tante facce di questo paese. Nelle poche ore trascorse in questa realtà, ho visto persone fare la doccia nudi, in mezzo alla strada, usando un semplice secchio riempito con un po’ d’acqua di chissà quale provenienza; ho visto un intero villaggio partecipare silenzioso alla morte di un proprio fratello; gruppi di bambini in festa per aver incontrato uno straniero ( il sottoscritto), chiedendo soldi che però è assolutamente sconsigliato dare; uomini e donne che nell’ora più calda della giornata, facevano una pausa dal duro lavoro giornaliero nelle piantagioni, proteggendosi dietro le alte canne; insomma ho avuto la possibilità di capire e conoscere qualcosa in più della realtà dominicana, che nasconde molto più di spiagge bianche e mare azzurro.

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Ma come funziona la produzione della canna da zucchero? Sappiamo che essa è un ingrediente fondamentale per il famoso rum dominicano, uno dei migliori del mondo per la sua morbidezza e il sapore unico, ma prima di arrivarci bisogna superare diversi passaggi. Le piantagioni di canna da zucchero vengono seminate e raccolte due volte l’anno, all’incirca ogni 6 mesi. Sono piantagioni sterminate e benché spesso vengano tagliate a mano, a volte è necessario ricorrere a dei trattori. Nelle zone più sviluppate, le piantagioni vengono tagliate in due da una linea ferroviaria che non trasporta passeggeri ma permette di trasferire i pezzi di canna, tagliati, dalle piantagioni alle città vicine, per essere poi lavorati. Ad esempio, le piantagioni che ho attraversato, non lontane dal piccolo e trafficato centro di Higuey, venivano trasportate direttamente al centro de La Romana, località turistica molto nota nel sud dell’isola.

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E si tramanda che le prime tracce del rum dominicano risalgano addirittura ai tempi di Cristoforo Colombo. Proprio nel corso di uno dei suoi viaggi sull’isola, si fece accompagnare da Don Diego Bermúdez, il quale introdusse nel paese la canna da zucchero al fine di produrre alcol. Nel 1852, la famiglia Bermúdez divenne la produttrice del primo rum dominicano. Ancora oggi la marca Bermúdez, insieme a Barcelò e Brugal, rappresentano le migliori marche di rum.

Insomma un tuffo in questa caratteristica realtà è stato il modo di scoprire qualcosa in più di questo paese!

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