La Cidade Maravilhosa come amano definirla gli abitanti di Rio, è una città calorosa, coinvolgente, musicale, nonostante i numerosi problemi che la affliggono. Immersa in una natura lussureggiante, circondata da tante colline dalle forme arrotondate, i caratteristici morros, e bagnata da spiagge famose come Ipanema o Copacabana. Rio de Janeiro, però, ha anche un’interessante storia legata alla sua fondazione, alla sua scoperta e al suo nome.

Quando nel gennaio 1502 l’esploratore portoghese Gaspar de Lemos, insieme ad altri esploratori tra cui l’italiano Amerigo Vespucci, raggiunse le coste del Brasile, lui, insieme agli altri, scoprirono questa baia della costa brasiliana, la baia di Guanabara, e la scambiarono per la foce di un fiume chiamandola Rio de Janeiro, ovvero “fiume di gennaio”. Allo stesso tempo, invece, gli indios, che già abitavano la baia di Guanabara, chiamarono i nuovi arrivati carioca. E i rapporti tra i primi conquistadores e gli indios furono pessimi sin dal principio. Da una parte gli indigeni che già abitavano la zona avvertivano il pericolo di quelli che consideravano invasori, e finirono per essere relegati in zone sempre più lontane dal centro. Dall’altra parte, invece, i primi conquistatori presero subito possesso di quelle zone, piantando i propri insediamenti. E proprio con un primo insediamento di abitanti ai piedi del famoso Pan di Zucchero venne ufficialmente fondato il villaggio di Rio de Janeiro. L’omonima città fu capitale da fine ‘800, quando fu scelta dalla famiglia reale e prese il posto di Salvador de Bahia, fino al 1960, quando cedette il ruolo a Brasilia, l’attuale capitale. Oggi è la seconda metropoli più popolosa del Brasile, con i suoi 6 milioni di abitanti, dopo San Paolo.

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I contrasti tra gli indios e i primi abitanti di Rio non determinarono la loro scomparsa. Ancora oggi vivono in zone della foresta amazzonica popolazioni di indios che non hanno e non vogliono avere alcun contatto con l’occidente. Si contano almeno 60 gruppi di indigeni isolati dal resto del mondo, proprio per cercare di proteggersi e sopravvivere! Certo, per noi, è davvero incredibile pensare che, ancora oggi, esistono persone che non sanno nulla della nostra esistenza e del mondo che li circonda fuori dalla loro foresta.

Per chi volesse approfondire l’affascinante storia del Brasile, a Rio è possibile visitare diversi musei che permettono di ripercorrerne l’evoluzione. Su tutti vi suggerisco una visita del Museo Storico Nazionale, che può essere visitato gratuitamente la domenica, e del Museo degli Indios, il cui ingresso è sempre gratuito, anche se è più difficile da raggiungere.

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