shutdown

Dalle sei italiane di questa mattina gli Stati Uniti sono in una quasi totale paralisi finanziaria, a causa del mancato accordo sul finanziamento del bilancio statale tra la Camera, guidata dai Repubblicani, e il Senato, guidato dai Democratici, che ha determinato un vero e proprio shutdown, ovvero chiusura, di gran parte delle attività gestite dallo stato.

384Per intenderci la legge di bilancio, da cui dipendono tutti gli uffici e servizi pubblici, che doveva finanziare il bilancio del governo è stata bloccata dai repubblicani. Per la prima volta, dopo 17 anni, l’ultima chiusura forzata risale al 1995 con Clinton, lo Stato americano lascia senza stipendio oltre 800mila persone e si ferma, in attesa di un accordo.

Ora, al di là delle questioni prettamente politiche ed economiche, cerchiamo di capire quali saranno i risvolti negativi che tale situazione produrrà sul turismo.

Innanzitutto chiuderanno i grandi parchi nazionali e le riserve naturali per un totale di ben 401 siti di interesse turistico. In realtà non vi saranno dipendenti pubblici a lavoro quindi l’accesso o meno ai parchi non si sa ancora come sarà regolarizzato. Inoltre, chi attualmente sta soggiornando o campeggiando presso una delle riserve americane, verrà gentilmente messo alla porta nel giro di due giorni.

Tra i musei che chiuderanno i battenti, soprattutto nella capitale Washington, ci saranno gli archivi nazionali, le biblioteche dei presidente, la Library of Congress, il Capitol Visitor Center, il museo dell’Olocausto, lo zoo e in generale tutti i musei facenti parte dello Smithsonian, enorme polo museale degli USA completamente gratuito per i visitatori.

Insomma se siete in partenza per gli USA conviene informarvi in anticipo onde evitare particolari disagi che potrebbero anche aumentare nei prossimi giorni!

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