Pare, il condizionale è d’obbligo, che sia stato trovato un accordo circa la questione del roaming Ue, un accordo che dovrebbe fare la felicità dei milioni di cittadini degli stati dell’Unione Europea.

Il problema come si sa è noto. Quando si va all’estero, a meno che non si sia acquistato un abbonamento sul proprio telefono, si attiva il roaming e si finisce per pagare un patrimonio anche solo per comunicare con i propri familiari.

Cos’è il roaming? Il roaming è il costo di gestione del servizio telefonico al di fuori della copertura del proprio gestore, che, a sua discrezione, può applicare un sovraprezzo a chiamate, sms ed internet verso l’utente finale.

In parole povere, per quanto riguarda noi europei, a dispetto del fatto di far parte di una Unione di Stati, quando noi cittadini europei viaggiamo all’estero, non solo fuori dall’Europa ma anche all’interno dei confini degli stati appartenenti all’Unione Europea, paghiamo il roaming, cioè spese extra per telefonate, messaggi e connessione dati con il nostro cellulare.


La novità di oggi è che Parlamento, Consiglio e Commissione europea hanno raggiunto un accordo sui prezzi all’ingrosso che gli operatori si applicano tra di loro per offrire i servizi di roaming, il che farà sì che, a partire da metà giugno, il roaming telefonico diventerà solo un ricordo per i consumatori europei.

A stretto giro è arrivato anche il commento del commissario al digitale, Andrus Ansip, che ha affermato: “Era l’ultimo pezzo del puzzle. Dal 15 giugno, gli europei potranno viaggiare nella Ue senza tariffe roaming e gli operatori potranno continuare a competere per fornire le offerte più attraenti per i loro mercati nazionali”.

Le tariffe all’ingrosso saranno il 90% più basse delle attuali, spiega il Consiglio, consentendo agli operatori di offrire il roaming ai loro clienti senza aumentare i costi delle telefonate nazionali. Allo stesso tempo però devono essere abbastanza elevate in modo che gli operatori dei Paesi visitati possano recuperare i loro costi senza aumentare i prezzi al dettaglio. Inoltre, il tetto deve consentire di proseguire con gestione e l’ammodernamento delle reti in modo che i cittadini europei possano avere connessioni stabili dappertutto in Europa.

In base all’accordo, il 15 giugno 2017 il tetto dei prezzi all’ingrosso per i dati scenderà dall’attuale 50 euro a Gigabyte a 7,7/GB, e poi proseguirà a scendere in diverse fasi: dal 1 gennaio 2018 il tetto sara’ 6 euro a Giga, dal 1 gennaio 2019 4,5/GB, dal 1 gennaio 2020 3,5/GB, dal 1 gennaio 2021 3/GB e dal 1 gennaio 2022 2,5/GB. E’ un tetto significativamente più basso di quello inizialmente proposto dalla Commissione (8,5/GB), e consentirà comunque alle aziende di investire nelle reti di nuova generazione (5G), scrive il Consiglio.

Non male vero? Che ne pensate?