Dato il titolo sorge spontanea una domanda: cosa sono i cenotes? La parola, che sembra derivare dal termine maya dz’onot, ovvero occhio nella terra, fa riferimento ad una fitta rete di grotte inondate di acqua dolce. Nella penisola messicana dello Yucatan, lungo la costa Maya, se ne contano oltre 10.000. Grotte calcaree che fungono da cisterne naturali raccogliendo tutta l’acqua piovana che scende nei periodi di piogge abbondanti, soprattutto da maggio a ottobre. Grotte carsiche collassate in parte o del tutto, molto simili a laghi o lagune, che in alcuni casi sono collegate all’oceano, così da avere una mescolanza di acqua dolce e salata. Trattandosi di luoghi così particolari, i cenotes sono divenuti in breve tempo una delle principali attrazioni per chi vuole provare un’avventura a contatto con la natura selvaggia. Immersioni, snorkeling o semplicemente un bagno nella pace di queste grotte.
Tra i vari cenotes più particolari, cito quello di Ik Kil, vicino al sito maya di Chichen Itza. Si tratta di una grotta sprofondata di circa 25 metri, per una larghezza di 60 in cui è possibile calarsi. L’idea di inabissarsi nei cenotes veniva considerato dai Maya un rito catartico da dedicare al dio della pioggia. Altro cenote particolare è quello di Noh-Moson, famoso per i tanti ficus che crescono sull’orlo della grotta, le cui radici sprofondano per oltre 10 metri fino a toccare il livello dell’acqua. Nei dintorni di Playa del Carmen o Tulum, poi, non si può perdere il cenote de Dos Ojos. Si chiama così perchè si tratta di due cenotes che collegati tra loro formano un’enorme caverna, apparendo come due enormi occhi. Partendo dalla superificie i due cenotes si estendono sott’acqua grazie ad una fitta ed incredibile rete di cunicoli e caverne sotterranee, per oltre 82 km.
Luoghi magici risalenti a milioni di anni fa che vale sicuramente la pena visitare!