castelgandolfoCome saprete manca poco al 28 febbraio, data in cui Papa Benedetto XVI concluderà il suo mandato papale e si trasferirà a vivere nella residenza estiva di Castel Gandolfo che lo ospiterà il tempo necessario a concludere i lavori del convento che diventerà, poi, la sua nuova casa in Vaticano.

La piccola cittadina laziale sui Colli Albani si sta preparando per riceverlo e rispettare il silenzio nel quale la figura di Joseph Ratzinger dovrà necessariamente cadere per non influenzare il nuovo conclave e colui che andrà a prendere il suo posto. Per l’occasione le campane di Roma e provincia suoneranno per accompagnare la partenza del Santo Padre dall’eliporto del Vaticano e il suo arrivo proprio a Castel Gandolfo.[banner]

La storia della residenza papale, il cui nome deriva da un castello fatto erigere dalla famiglia romana Gandolfi nel XII secolo, ha origini imperiali risalenti fino all’imperatore Domiziano vissuto tra il 75-96 d.C. Attualmente si parla di Ville Pontificie di Castel Gandolfo, includendo oltre al Palazzo Pontificio, vera residenza del Papa, anche tutta una serie di costruzioni che si estendono su una superificie di 55 ettari. Si tratta di luoghi concessi alla Santa Sede dallo Stato Italiano a seguito dei Patti Lateranensi del 1929.

Il Palazzo Apostolico fu ultimato nel 1629 nel luogo dove prima sorgeva il castello e sopra il portone d’ingresso si può vedere lo stemma di papa Alessandro VII. Fra gli architetti che lavorarono al palazzo va sicuramente citato Carlo Maderno ma anche il Bernini diede il suo contributo.

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All’interno dell’edificio, oltre al cortile dove il Papa è solito ricevere i visitatori nelle domeniche estive, sono tanti gli ambienti interessanti. Dalla Cappella di Urbano VIII, decorata con dipinti e stucchi di Simone Lagi e degli Zuccari, alla galleria realizzata dal Bernini con affreschi di Pier Leone Ghezzi. Tra le altre sale ricordo: il Salone degli Svizzeri, le Sale dei Palafrenieri, dei Bussolanti e dei Cavalieri di Cappa e Spada, che sono lo studio e l’anticamera del Papa, la Sala del Trono e ancora la Sala dello Scalco con dipinti anche di Salvator Rosa. Dal 1936 è stata aggiunta al complesso anche la Specola Vaticana, importante osservatorio astronomico. Degni di nota anche i bellissimi giardini che collegano il Palazzo a Villa Barberini e Villa Cybo costituendo un unico grande parco.

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