scozia-regno-unito-960x639Il popolo scozzese si è espresso e con il 55% dei voti ha prevalso il fronte unionista. La Scozia ha detto NO all’indipendenza e resterà nel Regno Unito, con buona pace dei tanti indipendentisti. Il referendum che si è chiuso alle 22 di giovedì 18 settembre 2014 ha visto un’affluenza record superiore all’85% con oltre 4 milioni di votanti sui quasi 5 milioni della popolazione scozzese.

Ma da dove nasce questa esigenza della Scozia di separarsi da Londra?  La Scozia è una delle quattro parti del Regno Unito dall’annessione del 1707, pur mantenendo autonomia religiosa e giudiziaria. Capo di Stato è ovviamente la Regina, almeno fin quando con un nuovo referendum non si sceglierà la repubblica al posto della monarchia, ma, a seguito della devolution del 1999, la Scozia ha ottenuto un proprio governo e Parlamento con autonomia sulle questioni attinenti scuola, sanità, ambiente e giustizia. Da qui l’esigenza di voler completare il percorso di autonomia staccandosi definitivamente da Londra.

Tante le personalità che si sono schierate contro la scissione, compresa la Regina Elisabetta, che pur dovendo rimanere ufficialmente imparziale, ha consigliato agli scozzesi di riflettere bene sulle conseguenze della propria scelta.

Ma cosa avrebbe comportato la scissione se avessero vinto gli indipendentisti? La proclamazione ufficiale dell’indipendenza era già stata fissata per il 24 marzo 2016 con le prime storiche elezioni parlamentari della Scozia indipendente fissate per il 5 maggio 2016. Tante sarebbero state le ripercussioni: dalla scelta della moneta, se tenere la sterlina o entrare nell’euro; la questione sul debito pubblico da dividere con Londra; una ridiscussione dei confini e delle frontiere; entrare o meno nell’Unione Europea così come nell’Onu e nella Nato…

Dal punto di vista inglese, invece, la vittoria del si avrebbe sicuramente fatto traballare il premier Cameron, ci sarebbero state ripercussioni sul valore della sterlina, sarebbero crollati i mercati e soprattutto l’Inghilterra non avrebbe avuto più i numeri per sedere, ad esempio, come membro permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Insomma forse, forse, la vittoria del no potrebbe aver salvato diversi milioni di persone!

[banner network=”adsense” size=”336X280″ type=”default”]