Qualche tempo fa, in occasione di uno dei miei soggiorni romani, ho scelto di visitare il Quartiere Ebraico di Roma, l’antico ghetto, dove si trovano il Museo Ebraico e la Grande Sinagoga.
Il mio viaggio nel cuore di uno dei quartieri più belli e ricchi di storia di Roma, è iniziato in Largo 16 Ottobre 1943, cioè il luogo esatto in cui nella notte del 16 ottobre 1943, le truppe tedesche della Gestapo iniziarono ad arrestare tutte le famiglie ebree residenti nella zona, famiglie che sarebbero poi state portate nei campi di concentramento.
Solo quella prima notte vennero deportati 1022 ebrei.
Non lontano da questa piccola piazza, si trovano il Museo Ebraico e la Sinagoga, il Grande Tempio degli ebrei a Roma.
Il Museo Ebraico di Roma è stato aperto nel 1960 con l’obiettivo di ospitare le raccolte della Comunità Ebraica romana, all’interno del complesso monumentale del Tempio Maggiore. La storia bimillenaria degli ebrei di Roma e la loro relazione con la città, è raccontata attraverso una magnifica collezione permanente esposta tra la Galleria dei Marmi Antichi e le sette sale espositive.
L’esposizione comprende argenti romani del Sei e Settecento, tessuti preziosi provenienti da ogni parte d’Europa, pergamene miniate, marmi scampati alla distruzione delle Cinque Scole del ghetto, calchi e numerosi oggetti liturgici che raccontano le feste dell’anno e quelle della vita.
È disponibile anche un tavolo multimediale che riproduce l’antico ghetto ebraico di Roma prima della sua demolizione alla fine dell’Ottocento.
Con lo stesso biglietto del Museo Ebraico, si visita anche il Tempio Maggiore, la Grande Sinagoga. Inaugurata nel 1904, la Sinagoga di Roma è una delle più grandi d’Europa e presenta una facciata con tre ingressi nel portico, recante simboli ebraici come quelli del candelabro a sette bracci, le tavole della legge, la stella di David ed il ramo di palma.
Si decise di costruirlo in questa zona dell’antico ghetto affinché fosse ben visibile da varie parti di Roma. Non avendo, poi, modelli a cui ispirarsi, fu realizzato in uno stile ispirato a forme assiro-babilonesi. L’interno lascia senza parola per la grandezza e l’altezza della sua cupola oltre che per i decori dai motivi orientali che ricorrono un po’ ovunque.
L’entrata principale è situata in Largo Stefano Gaj Tachè, vittima innocente del terrorismo a soli due anni d’età, quando nel 1982 la Sinagoga fu oggetto di un terribile attentato.
Insomma il Quartiere Ebraico di Roma è davvero un punto di riferimento unico se volete scoprire o approfondire le tradizioni, la cultura e la storia degli ebrei romani, una delle comunità più antiche del mondo.