Natascia e Vanessa sono due viaggiatrici incallite. A loro mi accomuna la passione per il viaggio, per l’avventura, per la voglia di mettersi sempre in gioco, uscendo dalla propria zona di comfort. Un’altra caratteristica che ci accomuna è che, da oltre 5 anni, siamo coordinatori WeRoad, un tour operator che organizza viaggi per millennials, dai 25 ai 49 anni. Natascia e Vanessa hanno scelto di trasformare la propria passione in un vero e proprio lavoro, producendo itinerari di viaggi totalmente ideati da loro con lo scopo di permettere a gruppi di sconosciuti di scoprire il mondo insieme. Una delle loro ultime creazioni è stato l’itinerario “Cina e Tibet Expedition”, un viaggio che le ha condotte dall’Italia al Campo Base dell’Everest. Un’avventura mozzafiato, stancante ma anche incredibilmente entusiasmante che ci raccontano in questa intervista rilasciata a World Trips.

Natascia e Vanessa: dall’Italia all’Everest con un gruppo di sconosciuti

Innanzitutto come nasce questa vostra passione per i viaggi?

Natascia: sin da bambina mi sono sempre immaginata viaggiatrice del mondo. Penso abbia contribuito l’essere cresciuta in una piccola cittadina di provincia che mi ha sempre fatto sentire un po’ limitati i miei sogni. Avevo bisogno di più, avevo bisogno di sentirmi “nel mondo” e di scoprire com’era vivere fuori da quel che già conoscevo. Scoprire nuove realtà, nuovi modi di vivere, scoprire come io esisto in un altro contesto è da sempre per me adrenalinico. Mi fa sembrare che sia questo il senso di tutto: scoprire e riscoprirsi ogni volta. Ho sempre detto che avrei vissuto in giro per il mondo e che sarei poi invecchiata nella mia cittadina, Omegna. Ho quindi cercato, e sto cercando, di vivere realizzando questo.

Vanessa: fin da piccola sono sempre stata molto curiosa e attratta dal diverso! Ho iniziato a fare i primi campi estivi in Inghilterra che avevo 15 anni: partire da sola, conoscere nuove persone ed esplorare nuove realtà mi ha sempre gasato e da quel momento non ho mai smesso. Mi sono cimentata un pò in tutti i tipi di viaggio: interrail, backpacker, camping, van, couchsurfing, volontariato, ostelli. Ho avuto la fortuna di fare esperienze anche più lunghe all’estero, dove ho studiato e vissuto e ne sono sempre tornata arricchita. Viaggiare è la mia terapia e la miglior medicina.

Come vi siete conosciute e com’è nata questa collaborazione?

Ci siamo conosciute in Nepal, a novembre 2022. Vanessa finiva un turno da coordinatrice WeRoad e Natascia lo iniziava. Ci siamo scambiate qualche informazione sulla meta, qualche chiacchiera su di noi ed è nata subito una bellissima sintonia!

Proprio in quel periodo nasceva il progetto WeRoadX, che dà la possibilità ai coordinatori più esperti di progettare e realizzare viaggi: dalla definizione dell’itinerario alla selezione delle strutture in cui alloggiare fino alle esperienze in loco. Così, una volta rientrate in Italia, abbiamo cominciato a sentirci, scoprendo la reciproca passione e vicinanza al buddismo e alla spiritualità in senso più ampio. Da qui è stato un attimo iniziare a pensare di scrivere un itinerario insieme. 

Il primo è stato “Bhutan&Nepal 360: alla ricerca della felicità”, a cui hanno fatto seguito “Tibet&Cina in treno dalla Grande Muraglia alle pendici dell’Everest”, “Sri Lanka con ritiro Ayurveda”, “Portogallo con ritiro Yoga”. Tutti nati dalla nostra curiosità verso il mondo spirituale, verso la varietà di concezioni e tradizioni che esistono, e il desiderio di creare viaggi trasformativi, che offrano alle persone anche uno spazio per la crescita personale, la consapevolezza e la ricerca interiore.

Veniamo all’argomento di questa intervista: il vostro viaggio verso l’Everest. Raccontateci com’è nata l’idea di scrivere un itinerario che si spingesse addirittura al Campo Base.

In realtà il nostro itinerario “Tibet e Cina Expedition: in treno dalla Grande Muraglia alle pendici dell’Everest” nasce dal desiderio di entrambe di visitare il Tibet, la culla del buddhismo tibetano, una delle tradizioni spirituali più ricche e affascinanti del mondo. Il Tibet è sede di molti monasteri e templi leggendari, che sono stati per secoli luoghi di insegnamento e pratica spirituale. Mentre studiavamo l’itinerario e dopo aver già fatto trekking sull’Himalaya dalla parte nepalese, non potevamo non arrivare ad ammirare la montagna più alta al mondo e così abbiamo inserito la tappa che ci ha portate fino al campo base. L’Everest ha una fortissima dimensione spirituale: il nome “Sagarmatha” in Nepal e “Chomolungma” in Tibet, significa “Dea Madre del Mondo“, e la montagna è considerata sacra dalle popolazioni locali. L’idea di scalare l’Everest, per alcuni, ha un legame profondo con la spiritualità e il rispetto per la natura. La sfida fisica si mescola con una riflessione sull’umiltà e la connessione con l’ambiente naturale.

Che esperienza è stata? Il gruppo come ha reagito?

È stata un’esperienza mistica, catartica, molto profonda. Impegnativa sia a livello fisico che psicologico, una sfida non indifferente contro il malessere dell’altitudine e il freddo. Ma quando sei lì davanti ‘alla’ montagna non puoi non percepirne la potenza e l’energia magica. Abbiamo avuto la fortuna di ammirarla sia al tramonto che all’alba, tra risate, chiacchiere, chiamate a familiari e amici; non sono mancati momenti più raccolti di silenzio e contemplazione. 

Che tipo di difficoltà o imprevisti vi siete ritrovate ad affrontare sulla strada verso il Campo Base Everest?

La preoccupazione che tutto vada bene, l’altitudine, il freddo, la mancanza di ossigeno, il sentirsi piccoli davanti ad una natura immensa e potente, tenere sotto controllo tutte queste emozioni non è facile. Arrivare al campo base è paragonabile ad un percorso di realizzazione personale, di lotta contro le difficoltà e di superamento dei propri limiti. Non è solo una conquista fisica, ma anche mentale. Non si arriva in grande forma ma la potenza del luogo e lo spettacolo naturale ti carica di una forza non tua per resistere e godere il momento, fermarti e realizzare che sei lì, davanti alla montagna più alta del mondo e che ce l’hai fatta, uno dei tuoi sogni si è realizzato, sei tu davanti a te stesso, ed è davvero molto intenso e forte. Per noi è stata davvero una grandissima soddisfazione, aver realizzato un nostro sogno e aver accompagnato altre persone in questa avventura!

Prossimi itinerari in programma o viaggi in partenza?

Il nostro prossimo itinerario in partenza sarà a brevissimo dall’1 al 12 dicembre, in un altro paese che entrambe desideriamo visitare da tempo: lo Sri Lanka! L’itinerario si chiama ‘Sri Lanka: avventura, yoga e ritiro ayurveda’ e prevede una settimana di avventura ed esplorazione e 4 giorni finali di ritiro in un resort Ayurveda sull’oceano, con yoga, meditazione e trattamenti di benessere e relax. Un formula alternativa ai soliti viaggi Weroad, in cui crediamo e non vediamo l’ora di partire!

Inoltre per tutti i nostri itinerari ci sono già diverse partenze in calendario, sia per la fine del 2024 che per il 2025. Aggiungiamo anche che… molto altro bolle in pentola!

Se qualcuno dei nostri lettori volesse viaggiare con voi, come può fare?

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