La visita alla riserva di Bandia è stata una delle escursioni effettuate all’inizio del mio soggiorno in Senegal, durante la tappa a Saly Portudal, stazione balneare molto gettonata, a circa due ore di macchina dalla capitale Dakar.
La riserva di Bandia è la prima riserva naturale privata del Senegal, creata nel 1986, all’interno di una foresta di baobab, il mitico albero, simbolo del paese. Su una superficie di circa 35oo ettari, tra baobab, alberi di acacia e strani cespugli pieni di spine, sarà possibile osservare numerosi animali allo stato libero. Ovviamente non troverete animali predatori come i leoni e non troverete nemmeno gli elefanti, in compenso avrete modo di ammirare giraffe, zebre, struzzi, rinoceronti, antilopi, bufali, scimmie, due iene (che, però, essendo carnivore, sono in un recinto) e poi oltre 120 specie di uccelli.
Per me che vivevo l’esperienza del safari per la prima volta, è stato tutto bellissimo però qualcuno probabilmente storcerà il naso dinanzi a questo tipo di riserva, che essendo privata e relativamente piccola, non può offrire le stesse cose di altri grandi parchi africani come il Niokolo Koba, sempre in Senegal, che si estende su una superficie di 930.000 ettari. In realtà, però, la riserva di Bandia svolge un ruolo di grande importanza per l’ecosistema locale e costituisce un esempio di riuscita ecologica per la rigenerazione della flora e per la reintroduzione dei grandi mammiferi d’Africa, spariti da secoli sotto la pressione demografica e del bracconaggio.
Due sono stati i momenti più emozionanti: quando tre giraffe (due adulti e un piccolo) ci hanno attraversato la strada e quando, fermandoci per caso a guardare alcuni struzzi, ci siamo accorti che uno di questi stava covando un gran numero di uova che un po’ alla volta si sono schiuse dinanzi ai nostri occhi. Che eccitazione vedere questi piccoli di struzzo cercare di farsi strada tra le uova e tra la terra del parco!
Bellissimo anche il momento dell’avvistamento del rinoceronte, che non avevo mai visto così, libero, nel suo habitat, con la sua stazza e il suo portamento regale, a due passi da me.
Infine, prima di fare rientro a Saly, foto di rito sotto il baobab gigante che emoziona per le sue dimensioni e la storia centenaria che ha alle spalle!