
Una delle cose da fare a Firenze è ammirare la Pietà Bandini di Michelangelo al Museo dell’Opera del Duomo. Sono tornato nel capoluogo toscano a distanza di quindici anni dalla mia ultima visita ed è stato davvero un piacere.
Ammirare la Pietà Bandini di Michelangelo a Firenze
Non tutti sanno che Michelangelo realizzò più di una Pietà. Oltre a quella più famosa, esposta in Vaticano, negli ultimi anni della sua vita realizzò quella che è conosciuta come la Pietà Bandini. L’opera prende il nome dal banchiere Francesco Bandini che l’aveva acquistata per la somma di 200 scudi. Michelangelo ci lavorò tra il 1547 e il 1555 ed è considerata come una delle sue ultime sculture.
In origine, Michelangelo avrebbe voluto destinare quest’opera alla sua sepoltura ma, in preda ad una profonda inquietudine ed insoddisfatto della piega che la Pietà aveva preso, provò addirittura a distruggerla. A salvarla, però, ci pensò un suo collaboratore che, dopo essersi fatto regalare i frammenti danneggiati, ne affido il ripristino a Tiberio Calcagni. Realizzata in marmo bianco di Carrara, la Pietà Bandini ritrae il corpo di Cristo sorretto dalla Madonna, da Maria Maddalena e da Nicodemo, cui l’artista decide di dare le proprie sembianze.
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In queste settimane, la Pietà Bandini è sottoposta ad un articolato restauro che, però, non ne impedisce la visione. Il cantiere di restauro, infatti, è visibile a tutti i visitatori del museo. Un’iniziativa originale e lodevole che permette a tutti gli amanti della storia dell’arte di poter assistere più da vicino al restauro di un’opera. Quasi sempre, infatti, queste sono iniziative condotte in aree riservate e interdette al pubblico.
La Pietà rimase di proprietà della famiglia Bandini fino al 1649 quando gli eredi la vendettero al cardinale Capponi che trasferì l’opera a Roma. Venne, poi, ceduta a Cosimo III de’ Medici che la fece trasportare di nuovo a Firenze. Dopo alterne vicende, nel 1981 venne spostata nella sua attuale collocazione presso il Museo dell’Opera del Duomo.