Nel corso del mio ultimo viaggio in Egitto, il sesto per la precisione, ho avuto modo di visitare Assuan e dintorni con tappa presso la cava di granito dove è conservato l’obelisco incompiuto.

In particolare, la località di Assuan è celebre per la sua importante grande diga, inaugurata nel 1971 che fornisce energia elettrica a metà del paese. I suoi numeri sono davvero monsterlunga 3.600 metri, larga 980 alla base e 40 alla sommità, è alta 111 metri e il lago artificiale che ha formato, il lago Nasser, ha una superficie di oltre 5mila chilometri quadrati. 

Nei dintorni di Assuan, però, si nascondono tante curiosità e luoghi da scoprire come, appunto, la citata cava di granito in cui è conservato un obelisco incompiuto. A ben vedere, non è altro che una normalissima cava, e potrebbe venire da chiedersi il senso di una visita qui. In realtà, però, proprio da queste cave, sparse un po’ per tutto il paese, arrivavano i massi di granito con cui venivano costruiti templi, obelischi, statue e parti delle piramidi nell’Antico Egitto.

In particolare, poi, nella cava di granito di Assuan è possibile vedere un obelisco incompiuto. Si tratta di un obelisco risalente all’epoca del faraone Tuthmosis III, la cui estrazione non è mai stata completata a seguito dell’abbandono del progetto, probabilmente a causa della comparsa di alcune crepe che ne avrebbero minato la stabilità una volta issato.

Con i suoi 42 metri di lunghezza e con il suo peso stimato di circa 1.200 tonnellate, se fosse stato estratto ed eretto, sarebbe stato l’obelisco più alto del mondo.




Negli anni, gli Egizi si specializzarono nella lavorazione e nel trasporto del granito che avveniva lungo il corso del Nilo. Non a caso, le più importanti cave si trovavano proprio ad Assuan e nella parte meridionale del paese. Naggar, che mi accompagna nella visita, mi racconta che i blocchi di granito venivano estratti infilando dei cunei di legno in alcuni fori che venivano riempiti d’acqua così da farli aumentare di volume fino a provocare la rottura della roccia lungo la linea dei fori.

Un fatto molto curioso ed interessante è che un secondo esemplare di obelisco realizzato nella stessa cava, anch’esso risalente all’epoca del regno del faraone Tuthmosis III, è l’obelisco del Laterano, prima situato nel tempio di Karnak, poi, portato a Roma dai romani ed ora situato di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano.

Sono ben 18, però, gli obelischi egizi presenti a Roma che, ad oggi, è la città europea che ne conserva il numero maggiore. Furono trasportati dai romani durante le campagne di conquiste in terra egiziana. Oltre a quello del Laterano, gli obelischi egizi a Roma più famosi sono: l’Obelisco Vaticano in Piazza San Pietro, l’Obelisco Flaminio in Piazza del Popolo, l’Obelisco Agonale in Piazza Navona e quello in Piazza di Montecitorio.

Quanti misteri e quante continue scoperte in questo Egitto…